Instagram, come altri social network, non è immune al retaggio delle truffe. Il furto d’identità, in particolare, spaventa gli utenti.
E’ il social del momento Instagram, e probabilmente lo resterà per un bel pezzo. Far parlare le immagini piuttosto che parlare noi stessi. Sembra un controsenso nei tempi della comunicazione di massa ma è anche vero che per far questo esistono altri network. Instagram ha fatto una scelta diversa: comunicare qualcosa di noi attraverso delle semplici fotografie, magari corredate da qualche effetto particolare o da musiche divertenti e a tema. Tutto molto bello se non fosse che, come accade da un po’ di tempo a questa parte, sui social agiscono anche internauti animati da cattive intenzioni.
Come Facebook, Twitter, WhatsApp e altre reti di connessione globale, anche Instagram ha le sue gatte da pelare. Ovviamente in termini di truffe. Anche lui, come gli altri social, è un bersaglio potenzialmente facile per chi sceglie di raggirare il prossimo, proprio per le sue caratteristiche: uno spazio web frequentatissimo, dove le persone condividono le proprie informazioni e, quindi, tendono a scoprire il fianco. Questo nonostante vengano adottate tutte le misure di sicurezza necessarie.
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Il punto, stavolta, sarebbero proprio i sistemi di protezione. Per la precisione, quelli che proteggono gli utenti da rischi legati a eventuali istigazioni al suicidio, ad atti di autolesionismo e al furto d’identità. L’obiettivo è intrufolarsi in tali sistemi per accedere agli account che ne beneficiano, per poi bloccarli e chiedere un riscatto per poterli rilasciare. Il truffatore può disabilitare un account, addirittura crearne uno nuovo e modificare i dati personali della vittima, operando un vero e proprio furto d’identità.
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Instagram, in realtà, ha delle protezioni anche per questo. Basta segnalare il tutto al sistema centrale specificando l’avvenuto furto d’identità o, allo stesso modo, la diffusione di contenuti istiganti atti di autolesionismo. Secondo Motherboard, la disattivazione degli account può avvenire tramite dei servizi a un prezzo compreso fra 5 e 30 dollari, in base al numero dei follower. Per ripristinarlo, invece, solitamente le richieste sono esose. Alcuni casi parlano addirittura di 4 mila dollari. Meglio fare attenzione.