Figura fondamentale in alcuni casi, lo psicologo è un professionista ma anche un lavoratore. E il guadagno dipende da molti fattori.
E’ una di quelle professioni di cui si sente parlare applicate a determinate circostanze. Si tratta, però, di un lavoro come tutti gli altri. E che, di conseguenza, richiede sia professionalità che studi, oltre che una certa dose di concorrenza. Lo psicologo è quella figura professionale che si occupa del benessere mentale degli individui, si tratti di coppie, gruppi o singole persone. Una figura che declina le sue competenze ai contesti più vari, dalla vita sociale allo sport fino a eventuali disturbi o dipendenze.
Ma, trattandosi di un lavoro a tutti gli effetti, la domanda consueta viene sempre a galla: quanto guadagna uno psicologo? Si tratta innanzitutto di professionisti iscritti a uno specifico ordine professionale e, in Italia, secondo i dati Indeed sono meno di 118 mila. La concentrazione geografica premia perlopiù il Lazio (20 mila) e la Lombardia (19 mila). La metà del totale circa, svolge la sua professione in forma autonoma, con iscrizione all’Ente nazionale di Previdenza e Assistenza per gli psicologi (Enpap).
LEGGI ANCHE >>> Tata Rosalba lascia la Ferragni: quanto guadagna una puericultrice
Quanto guadagna uno psicologo: i dati fra pubblico e privato
Come per altre figure che prestano un servizio in forma professionale, il compenso è piuttosto variabile. Stilare una media è complicato ma, secondo il Rapporto AdEPP sui redditi (relativo al 2015), ci si aggira su una media di 13.491 euro l’anno, ovvero su per giù 1.100 euro al mese. Dati tuttavia da prendere con le molle, in quanto provenienti per la maggior parte da professionisti giovani e con pochi anni di esercizio alle spalle. Un distinguo importante va fatto fra uno psicologo che esercita nel pubblico e uno che invece lavora in forma privata. In questo caso, marcare alcune differenze può essere più agevole del tracciare un quadro generale.
LEGGI ANCHE >>> Youtube contro Tik Tok: chi sono e quanto guadagnano i creator
L’iscrizione all’Ordine degli Psicologi resta fondamentale. Da quel momento, tuttavia, si potrà esercitare nella forma che si predilige. Restando al settore pubblico, ovvero come dipendente di Stato (esercitando in scuole, tribunali, sanità, Forze armate), si procede anche qui per distinzioni. Al momento, al netto dei vari scatti di anzianità e di tutte le altre prerogative, ci si aggira su compensi non superiori ai 3.500 euro (dirigente del Servizio sanitario nazionale) e non inferiori ai 2.300 (psicologo del Ssn e forense). In mezzo, altre professionalità come lo psicologo scolastico (2.600 euro), penitenziario (circa 1.650) e di comunità (2.400). Per quanto riguarda il settore privato, l’ambito più proficuo sembra essere quello del marketing: secondo le dichiarazioni degli iscritti Enpap, ci si aggira sui 25.500 euro l’anno. Va peggio in contesti come cliniche e comunità (poco più di 14 mila euro l’anno), sport e giuridico (sopra i 12 mila) e nella psicologia scolastica e dello sviluppo. In questo caso, il compenso annuale supera di poco i 10 mila euro.