In corso un forte scontro politico sulla futura regolamentazione del settore delle criptovalute in USA. La Casa Bianca al momento sembrerebbe orientata alla proposta meno favorevole per gli operatori del settore.
Una dura regolamentazione rischia di avere conseguenze senza precedenti, persino peggiori di quanto accaduto lo scorso maggio dopo il ban cinese. Fortunatamente, c’è un emendamento che potrebbe salvare la situazione. Il principale piano infrastrutturale bipartisan di Biden è frutto di un raro accordo di collaborazione tra democratici e repubblicani, ma le modifiche proposte alla regolamentazione delle criptovalute stanno inasprendo un nuovo scontro tra fazioni.
Per coprire i 28 miliardi di dollari della sua spesa infrastrutturale pianificata, si è pensato di irrigidire la pressione fiscale per lo storicamente sottoregolamentato settore delle criptovalute. Ed è così che le criptovalute fanno la loro comparsa – in modo un pò bizzarro, diciamolo – in un disegno di legge che riguarda principalmente la ricostruzione di ponti e strade.
Principalmente, quello che si intende fare è attribuire lo status di broker a chiunque effettui trasferimenti di beni digitali. Sarebbero inclusi miners, validatori di rete e fornitori di wallet oltre agli exchange. Queste entità sono effettivamente classificate come intermediari, dovrebbero monitorare e tenere traccia delle transazioni degli utenti nonostante non siano clienti effettivi. Dovranno inoltre fornnire elenchi completi di documenti e registrazioni della cronologia ai funzionari dell’Internal Revenue Service, prima di pagare le tasse sulle loro partecipazioni e sui guadagni storici.
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La reazione della comunità cripto al disegno della Casa Bianca
Gli oppositori della proposta di legge affermano che sarebbe quasi impossibile per i minatori e gli sviluppatori di protocolli adempiere adeguatamente a questi obblighi. La comunità delle criptovalute, con poche eccezioni, si è unita per formare un fronte unito contro la proposta di legge sulle infrastrutture. Molti influencer hanno esortato i loro follower a contattare i rappresentanti statali e locali per esprimere la loro opposizione.
A loro avviso, i nuovi requisiti di dichiarazione fiscale sono impraticabili per i minatori di criptovaluta, i fornitori di portafogli e gli sviluppatori di protocolli. Questo significa che la loro implementazione soffocherebbe l’innovazione nel settore e potrebbe portare a un esodo verso altre giurisdizioni. Tra i principali oppositori vi sono il CEO di Coinbase Brian Armstrong, il CEO di Tesla Elon Musk e il co-founder di Twitter Jack Dorsey, personaggio sempre più popolare nel panorama crypto.
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L’emendamento Lummis-Toomey-Wyden
Tre senatori USA, Cynthia Lummis Toomey e Wyden, hanno presentato un emendamento all’Infrastructure Bill per tutelare il settore delle criptovalute, da questo disegno di legge. DL che, senza mezzi termini, gli esperti del settore definiscono disastroso. Con questo emendamento, i tre senatori spingono per escludere che le entità sopra citate debbano essere tenute a riportare i dati delle transazioni all’IRS. Viene affermato il concetto che una regolamentazione sana e non opprimente del settore delle criptovalute può essere “un primo passo in un lungo viaggio verso il rinnovo dell’America e il mantenimento del suo ruolo di leader nell’economia globale” come la stessa Lummis sostiene.
Se questo emandamento non fosse approvato, il settore delle criptovalute negli Stati Uniti si troverebbe ad affrontare serie difficoltà per essere conforme alla normativa fiscale.Per gli investitori sarà importante seguire gli sviluppi della vicenda perchè ricordiamo bene cosa successe lo scorso maggio in seguito alla stretta legislativa della Cina che causò il crollo più acuto della storia del mercato delle criptovalute.
La reazione del mercato finanziario
Il mercato non sembra al momento soffrire di queste discussioni, anzi sembrerebbe tornato un sentiment marcatamente positivo. Il weekend ha confermato la settimana bullish e tutte le principali criptovalute hanno superato livelli di resistenza importanti chiudendo con rialzi anche a doppia cifra, come nel caso di Ethereum che segna un +14,8% sulla settimana chiudendo sopra il livello psicologico dei 3000$.