Raffica di controlli in arrivo sulle autocertificazioni presentate per beneficiare degli aiuti volti a sostegno delle categorie maggiormente colpite dall’impatto del Covid. Ecco cosa sta succedendo.
L’ultimo anno è stato segnato dal Covid che continua ad avere delle ripercussioni negative sia per quanto riguarda l’aspetto sociale che economico. Al fine di contrastarne la diffusione, infatti, ci viene chiesto di prestare attenzione a vari accorgimenti. Molte attività hanno dovuto purtroppo abbassare le saracinesche, costringendo tante persone a dover fare i conti con una difficile gestione del bilancio famigliare.
Un contesto difficile, che ha visto il governo optare per l’adozione di misure ad hoc, come quelle approvate con il recente Decreto Sostegni Bis e i vari contributi erogati nel corso degli ultimi mesi a sostegno delle categorie maggiormente colpite dalla crisi. Proprio quest’ultimi sono finiti di recente nel mirino della Guardia di Finanza, pronta a scovare eventuali anomalie nelle autocertificazioni. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa sta succedendo.
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Al fine di evitare frodi sul bilancio pubblico, la Guardia di finanza sta provvedendo a controllare i dati sulle partite Iva. Ma non solo, anche la situazione reddituale, l’assenza dello stato di liquidazione o il fallimento delle imprese che hanno richiesto le autocertificazioni e l’adempimento degli obblighi retributivi.
Controlli dovuti al fatto che sono state riscontrate molte anomalie nelle autocertificazioni. In particolare a finire nel mirino è il documento previsto dal Dpr 445/2000 che consente di accedere agli aiuti per le attività colpite dall’impatto del Covid. Tutto inizia dalle Sos, ovvero le Segnalazioni per operazioni sospette. Questi si presentano come i documenti con cui professionisti, poste e banche segnalano all’Uif di Banca d’Italia eventuali anomalie nelle autocertificazioni.
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Proprio quest’ultime, pertanto, sono finite nel mirino della Guardia di Finanza che, come scritto nell’atto di indirizzo del Mef 2021-2023, quest’ultima dovrà condurre “la propria azione alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni illeciti“. Lo scopo, infatti, è quello di contrastare eventuali fenomeni di evasione fiscale e riciclaggio ma anche frodi sugli aiuti introdotti per fronteggiare l’impatto del Covid sulle attività.