Troppo presto per capire quanto il Green pass influirà nelle nostre vite. Ma una guida all’uso può essere comunque utile visti i tanti punti ancora nebulosi.
Ventiquattro ore non hanno spostato poi molto. Troppo poco il tempo per capire se e quanto, realmente, il Green pass obbligatorio abbia influito nelle nostre vite. Tuttavia, nonostante per verificarne gli aspetti non sia ancora tempo, di sicuro è utile ripercorrere la storia della certificazione e, soprattutto, gli ambiti della vita quotidiana per i quali si rende necessario. Il dato certo, e in qualche modo anche chiave di volta fra passato e futuro, è la data dell’obbligatorietà: 6 agosto. E, almeno in potenza, quella del 31 dicembre: ovvero la scadenza dello stato di emergenza.
Per il resto, il Green pass sarà obbligatorio solo in alcune circostanze, soprattutto nei luoghi al chiuso maggiormente passibili di assembramento. Ristoranti in primis quindi, ma anche bar (solo se ci si siede all’interno), piscine e palestre. Restano fuori, per ora, i mezzi pubblici e i centri commerciali. Dei primi se ne discuterà comunque nelle prossime settimane per capire se, entro settembre, cambierà qualcosa in vista della ripresa a pieno ritmo delle attività lavorative.
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Green pass obbligatorio, la guida per gli italiani
La certificazione verde sarà disponibile non solo per chi ha effettuato almeno una dose di vaccino ma anche per coloro che abbiano contratto il Covid e ne siano guariti, oltre che chi ha effettuato un tampone molecolare o rapido risultato negativo. A patto che sia stato fatto nelle 48 ore precedenti. Il Green pass sarà comunque necessario, in determinati contesti naturalmente, in tutte le zone d’Italia e in qualunque fascia di rischio appartengano (anche in zona bianca). Gli unici esenti, saranno le persone in possesso di “idonea certificazione medica”, le quali usufruiranno di una “certificazione digitale dedicata”. Esclusi anche i bambini che frequentano il centro estivo.
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Per quanto riguarda i ristoranti, si è detto che il Green pass sarà necessario per i locali al chiuso (non negli alberghi). Stesso discorso per i musei e per i parchi divertimenti, dai 12 anni in su. Il personale delle varie strutture sarà tenuto alla verifica della certificazione. La quale, peraltro, sarà richiesta anche per partecipare alle feste seguenti a cerimonie, sia civili che religiose, ma anche per entrare nelle Rsa. Discorso valido anche per cinema, teatri, sale da concerto e per eventi di grande partecipazione (mostre, sagre, spettacoli e luoghi di cultura). Green pass necessario anche per le sale gioco (le discoteche restano ancora chiuse) e per la partecipazione a concorsi pubblici. Esentate, invece, le piscine all’aperto. In caso di viaggio all’estero in Italia, ai bambini sopra i 6 anni verrà richiesto un tampone, molecolare o antigenico.