L’inizio dell’anno scolastico si avvicina e per scongiurare la DAD il governo ha optato per le vaccinazioni a scuola obbligatorie. Un diktat che però non vale per tutti
L’istruzione è uno dei temi principali in questa fase caratterizzata dall’imperversare del coronavirus. Per un anno e mezzo il patogeno ha destabilizzato il regolare svolgimento delle attività didattiche e stavolta l’Esecutivo non vuole farsi trovare impreparato.
A tal proposito l’intenzione del Presidente del Consiglio è quella di rendere obbligatorie le vaccinazioni a scuola sia per i professori che per il personale scolastico. In caso di non adesione si rischia addirittura il trasferimento o la sospensione. La discussione però è ancora in atto e nulla ancora è stato definitivamente decretato.
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Vaccinazioni a scuola obbligatorie: tutte le ultime in merito
Scenario completamente diverso per gli studenti che per accedere a scuola o all’Università non hanno l’obbligo di Green Pass. Quindi, non dovranno necessariamente vaccinarsi. Non è però da escludere che la certificazione possa essere richiesta per i trasporti pubblici locali e lì lo scenario cambierebbe radicalmente.
Già sono arrivate le prime reazioni avverse sulla possibile novità, con la Lega contraria al decreto sul pass vaccinale. Ha già preparato diversi emendamenti, in particolar modo per evitare che il provvedimento diventi ufficiale dal 6 agosto e che possa compromettere la fase finale della stagione estiva.
Tornando alle vaccinazioni a scuola è atteso il vertice definitivo. Saranno presenti i rappresentanti dei partiti di Governo e quelli del Comitato tecnico scientifico e dell’Istituto Superiore della Sanità. Successivamente ci sarà la riunione con i presidenti delle Regioni e infine il Consiglio dei Ministri.
Naturalmente anche qualora il tutto dovesse diventare effettivo, bisognerà comunque attenersi ai protocolli di sicurezza. Nei casi in cui gli spazi non siano adeguati, non si può fare a meno del distanziamento sociale e dell’obbligo di mascherina.
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In generale il trend è positivo, basti pensare che quasi l’80% del personale scolastico ha ricevuto la seconda dose. Anche tra i ragazzi i numeri sono in rialzo, motivo per cui alcuni partiti trovano insensata l’introduzione dell’obbligo vaccinale.
Nel caso in cui dovessero aumentare nuovamente i contagi, nelle zone bianche e gialle si procederà comunque con le lezioni in presenza. In quelle arancioni o rosse la palla passa ai sindaci. Se poi di appurasse che il focolaio è riconducibile alla scuola, è probabile il ritorno alla tanto odiata didattica a distanza.