L’aumento di stipendio quale effetto ha sull’importo dell’assegno pensionistico? Per rispondere al quesito occorre approfondire l’incidenza dei contributi versati e i meccanismi di calcolo della pensione.
I lavoratori si pongono spesso una domanda relativa al tipo di correlazione tra aumento di stipendio e importo pensionistico maggiore. Verrebbe da pensare che il rapporto sia direttamente proporzionale – all’aumentare dell’uno aumenta anche l’altro – dato l’incremento dei contributi previdenziali versati all’INPS. Eppure, per avere certezza della risposta occorre avanzare alcune riflessioni che riguardano maggiormente i meccanismi di calcolo della pensione e l’anzianità contributiva.
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E’ un punto interessante stabilire se l’aumento del proprio stipendio consentirà di incrementare l’assegno pensionistico. L’idea della correlazione proporzionale nasce dalla constatazione che ricevendo un salario maggiore verranno corrisposti più contributi previdenziali. Ci sono, però, altri fattori di cui tenere conto. L’incidenza dei contributi, infatti, è legata al calcolo della pensione e alla differenza tra sistema di calcolo retributivo e contributivo.
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Il meccanismo di calcolo retributivo della pensione è stato abolito nel 1995 dalla Legge Dini rimanendo in vigore solamente per i lavoratori con anzianità contributiva antecedente al 1996. Secondo questa modalità, parte della pensione è calcolata basandosi sulla media delle retribuzioni degli ultimi 15 anni. Di conseguenza, all’aumentare dello stipendio si assisterà ad un incremento dell’importo dell’assegno pensionistico.
I 15 anni sono precedenti alla maturazione dei requisiti della pensione e sono validi per i lavoratori autonomi. I lavoratori dipendenti, invece, vedranno calcolare la pensione sulla media degli ultimi 10 anni.
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Il sistema di calcolo retributivo può portare ad un incremento dell’assegno pensionistico in caso di aumento dello stipendio durante l’attività lavorativa. E’ interessante capire cosa accade qualora il meccanismo di calcolo sia quello contributivo. Dato che aumentando lo stipendio si verserebbero maggiori contributi, il lavoratore potrebbe approfittare dei benefici legati proprio al sistema contributivo, in particolare in alcune circostanze.
Il lavoratore con più di 60 anni che assiste ad un incremento della retribuzione potrebbe evitare la pensione anticipata grazie al sistema contributivo e raggiungere quella di vecchiaia. Di conseguenza, l’attività lavorativa verrebbe prolungata di qualche anno fornendo la possibilità di incrementare l’assegno pensionistico.