A breve riprenderanno le discussioni sul futuro delle pensioni e su quali misure attuare per ovviare alla conclusione di Quota 100
Una delle questioni più spinose da risolvere in Italia è quella inerente le pensioni. Infatti manca sempre meno alla conclusione di “Quota 100” che ha permesso a molte persone di andare in pensione a 62 anni a patto che avessero versato almeno 38 anni di contributi.
Il meccanismo vale anche per chi è leggermente più giovane e abbia alle spalle qualche anno in più di contribuzione. L’importante è che la somma dei due fattori dia 100 come risultato. A dicembre 2021 questa misura verrà abolita e quindi è necessario comprendere cosa si potrà fare per uscire anticipatamente dal mondo del lavoro.
LEGGI ANCHE >>> Pensioni, stangata in arrivo! Chi rischia di perdere l’assegno
Secondo le indiscrezioni del momento ci sarebbe la volontà di consolidare dei meccanismi per un’uscita agevolata e sconto di 1 anno per ogni 10 lavorati. In cantiere ci sarebbe anche una proroga con parziale riconfigurazione dell’Ape sociale e un prolungamento dell’Opzione donna (pensionamento anticipato, con assegno contributivo per tutte coloro che hanno raggiunto i 58 anni d’età o 59 nel caso in cui siano lavoratrici autonome con almeno 35 anni di contributi versati).
Nelle scorse settimane si è tanto parlato di Quota 41, su cui però il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, ha espresso delle riserve: “Si tratta di un provvedimento iniquo per le donne ed è decisamente oneroso per le casse dello Stato. I sindacati spingono per questa misura oltre che per l’uscita anticipata a 62-63 anni, ma in realtà è una forma di rigidità al pari di Quota 100″.
Su questa lunghezza d’onda c’è anche la Lega e il Movimento 5 Stelle. Quest’ultimo partito chiede maggiore flessibilità e non vuole nemmeno prendere in considerazione una reintroduzione della Legge Fornero.
LEGGI ANCHE >>> Ad agosto le pensioni aumenteranno: e a settembre?
Ma cosa accade ai figli? Come potranno avere delle pensioni adeguate? Si può partire dal riscatto gratuito della laurea e dei periodi formativi, in modo da compensare gli eventuali buchi in carriera. Inoltre si potrebbe iniziare a pensare alla pensione di garanzia, che non pone un problema immediato di copertura finanziaria visto che scatterebbe dopo 30-40 anni.