Nemmeno le case vacanze sono esenti dall’ombra dei truffatori. I quali, perlopiù, sfruttano illecitamente il sito Airbnb, che istruisce su come riconoscerli.
E’ una delle soluzioni più adottate per trascorrere le ferie estive. E, forse per questo, non è esente dall’ombra infida di chi tenta di approfittarne. Le case vacanze, strumento principe del periodo estivo, specie per le famiglie, non sono riuscite a dribblare lo spettro delle truffe, con casi di cronaca ripetuti che, nell’ultimo periodo (e anche prima), hanno caratterizzato l’estate di alcuni italiani. Un sistema truffaldino che, in alcune circostanze, può essere altrettanto letale di quelli che viaggiano sul web. Anche perché, le prenotazioni vengono effettuate perlopiù online.
Le proposte stesse di case vacanze arrivano via mail. Il 20 luglio scorso, ad esempio, a una ragazza è capitato davanti agli occhi un appartamento adatto per una vacanza romantica. Un’offerta allettante, che l’ha spinta a prenotare l’appartamento (a Massa Lombarda, in provincia di Ravenna) pagando la somma dovuta di 1.500 euro tramite bonifico. Dopodiché, tuttavia, i contatti con l’interlocutore si sono interrotti. La ragazza ha contattato Airbnb, sul cui sito rimandavano le mail, per scoprire che quanto ricevuto non corrispondeva a verità.
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Al fine di scongiurare simili episodi, la stessa Airbnb, in collaborazione con il Dipartimento di Pubblica sicurezza, ha reso noto un vademecum per guidare i clienti nella prenotazione online, fornendo dettagli importanti per distinguere un’offerta reale da una possibile truffa. Ad esempio, occorre sempre diffidare di coloro che richiedono documenti, bozze di contratto à la carte e con una certa fretta nel concludere l’affare in 24 ore. Anche la pagina di prenotazione e la fattura saranno falsamente attribuite ad Airbnb. Naturalmente, dopo la caparra, l’interlocutore sparirà.
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Il sito mette a disposizione altri esempi, come il “tecnico informatico”, ovvero il truffatore che crea realmente un annuncio (falso) su Airbnb ma, non appena contattato, chiederà di proseguire la trattativa via mail. Successivamente rimuoverà l’annuncio dicendo che non è più visibile per un problema tecnico. Oppure “il compare”, che offre case vacanze prive di recensioni in quanto l’annuncio è stato creato da poco. Poi, in tono amichevole, proporrà uno sconto ma senza agire su Airbnb, spingendo il cliente ad annullare la prenotazione. Incassato il bonifico, si volatilizzerà. Il consiglio principale è non pagare mai con bonifico. Nel caso di richiesta di una caparra contattare direttamente il servizio Airbnb, attraverso il cui sito effettuare i pagamenti. Lo staff tratterrà l’importo dalla carta di credito per poi accreditarlo 24 ore dopo il check-in, così da verificare che tutto sia a posto. L’altro consiglio è di non conversare con i proponenti fuori dal sito. Questione anche di buon senso.