Sulla scia di iniziative come il caffè sospeso, anche la spesa al supermercato diventa oggetto di aiuto reciproco. E il Fisco se ne è accorto.
Di spese detraibili ne esistono tante. Ma cosa accade quando si tratta della spesa? Quella che si fa abitualmente al supermercato e che prevede l’acquisto di una lunga serie di prodotti di varia natura, tutti utili al nostro welfare domestico. Ebbene, tali spese possono essere in qualche modo detraibili? Un interrogativo che riflette parecchio i tempi che stiamo vivendo, una ripresa fatta di paura e incertezza, messe accanto a un ottimismo che deve esserci per forza, sia pure messo duramente alla prova.
Non sono mancate delle iniziative a sostegno della popolazione, come il cosiddetto “cesto dell’amore” a Napoli. Una specie di caffè sospeso ma avente per oggetto una spesa completa, con beni di ogni natura e necessità. Uno di quegli sprazzi di solidarietà sociale che di tanto in tanto si sono visti in pandemia, tanto per ricordarci che un’esperienza comune di una tale portata di gravità avrebbe potuto davvero essere l’occasione per migliorare la nostra società e noi stessi.
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Per chi si prodiga nell’aggiungere alla propria spesa anche l’acquisto di prodotti per solidarietà, va pensato un premio. Il ragionamento sembra essere stato questo, da parte del Fisco. Il quale, proprio in virtù dello sforzo economico sostenuto in alcuni supermercati da parte dei risparmiatori, ha deciso di disporre una percentuale in detrazione dei costi affrontati per solidarietà verso il prossimo. La spesa in più, infatti, viene riposta all’interno di carrelli appositi del punto vendita, per poi essere inviata ai bisognosi tramite varie associazioni dedicate. Un’iniziativa che la dice lunga anche sulla situazione di molte famiglie italiane, alle prese in molti casi con condizioni di povertà.
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Con la circolare n. 8 del 3 aprile 2020, l’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che coloro che effettuano la spesa solidale potranno usufruire di una detrazione, nella misura del 30% del totale delle somme donate. Le donazioni possono essere rivolte sia ad associazioni di categoria (senza scopo di lucro e legalmente riconosciute) che a favore di enti territoriali o istituzioni pubbliche. Il tetto massimo detraibili è di 30 mila euro. Nel caso delle imprese, l’agevolazione sarà la deducibilità (non la detraibilità) della spesa dal reddito d’imposta. In sostanza, sembra che perlomeno la solidarietà conceda spazio a tutti.