Anche Giorgia Meloni mette in guardia i cittadini. Il Fisco sarà presto autorizzato a spiare in tempo reale i conti correnti e procedere con i pignoramenti.
Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, ha utilizzato Facebook per postare una recriminazione nei confronti di Draghi. Il Governo, sostiene la Meloni, vuole autorizzare il Fisco a compiere un accesso ingente all’Anagrafe dei Rapporti Finanziari. Lo scopo è visionare in tempo reale le giacenze medie sui conti correnti dei cittadini per procedere, poi, con l’immediato pignoramento ove ce ne sia motivo. Si aggiunge, così, la paura sul fronte fiscale che va ad incrementare l’ansia e il malcontento per altre decisioni impopolari come quelle sull’obbligatorietà del Green Pass per accedere a specifiche attività.
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Lo sfogo di Giorgia Meloni sui social
Le intenzioni del Governo invaderebbero la privacy dei contribuenti, questo è quanto afferma il presidente di Fratelli d’Italia. Il Grande Fratello fiscale compierebbe un ulteriore passo in avanti nello spionaggio di milioni di persone mettendo in atto un progetto altamente illiberale. La Meloni non accetta questo passo e comunica che si opporrà in qualunque sede affinché tale decisione venga revocata.
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Come il Fisco spierà noi contribuenti
Il Ministero dell’Economia ha l’obiettivo di incrementare il poter del Fisco affidandogli la libertà di investigare (o spiare) in autonomia le banche dati sui conti correnti dei contribuenti. In questo modo si potranno effettuare pignoramenti specifici verso i debitori dell’Agenzia delle Entrate.
La manovra rientra in un progetto più ampio di riforma della riscossione coattiva in modo tale da accelerare il recupero dei debiti per lasciarsi alle spalle tutti gli arretrati che non possono essere più esigibili. Anche le cartelle esattoriali, infatti, hanno dei tempi di prescrizione superati i quali l’Agenzia delle Entrate non potrà rivalersi sul contribuente.
Il problema dei pignoramenti
Una problematica che il Ministero dell’Economia vuole risolvere è legata al pignoramento dei beni dei debitori. Spesso i conti correnti dei contribuenti sottoposti a pignoramento non sono capienti e non contengono le cifre per poter rimborsare il debito. L’accesso ingente previsto dalla riforma e dal Governo aiuterebbe a conoscere anticipatamente i rapporti finanziari degli intestatari dei conti corrente e procedere, così, con i pignoramenti.
Si tratta, dunque, di un controllo generale su tutti per scovare i pochi evasori che trovano il modo di svuotare il conto in modo tale che lo Stato non abbia nulla da pignorare.