Risarcimento record di 100 mila euro per Poste Italiane in seguito ad un furto sul conto corrente di un uomo di 62 anni.
Poste Italiane costretta a risarcire un correntista di 62 anni che sei mesi fa ha subito un furto di 100 mila euro. Professionisti del crimine tecnologico sono riusciti, infatti, ad accedere al conto corrente postale della vittima mettendo in atto operazioni fraudolente.
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La vicenda di sei mesi fa
Siamo a Vicenza, è appena iniziato il 2021 e per il correntista di Poste Italiane Antonio arriva un’amara sorpresa. Alcuni hacker sono riusciti a clonare il suo conto e si sono impossessati dei risparmi dell’uomo. Il pensionato comincia a ricordare e a risalire ad alcune eventi anomali iniziati nel mese di dicembre del 2020.
Il 3 dicembre aveva ricevuto sul cellulare un messaggio proveniente apparentemente da Poste Italiane in cui gli si chiedeva di seguire particolari indicazioni. L’uomo, consapevole dei rischi di truffa, non inviò né password né dati personali neanche quando ricevette una telefonata da un presente operatore che lo invitata a cliccare sul link ricevuto. Successivamente disinstallò l’app di Poste Italiane e non diede seguito ad altri due sms arrivati sul device in cui si chiedeva di autorizzare operazioni finanziarie.
L’evoluzione della truffa
Nonostante il comportamento del 62enne sia stato corretto, l’uomo dovette amaramente riscontrare il furto dal conto di 95 mila euro. Gli hacker sono riusciti a compiere 97 operazioni di 980 euro ciascuna. La vittima si reca immediatamente in un Ufficio Postale e proprio mentre si trova allo sportello riceve un’altra telefonata del fantomatico operatore. Non appena accenna ad una denuncia, il criminale riattacca.
L’operatrice (vera) di Poste Italiane compie alcune operazioni confermando all’uomo che nessuno potrà più agire sul suo conto. Purtroppo non è così. Dopo pochi giorni il 62enne scopre un altro ammanco di 13 mila euro.
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Le conseguenze per Poste Italiane, obbligo di risarcimento record
L’avvocato della sfortunata vittima ha dimostrato come le azioni del cliente siano state perfette non fornendo dati a nessuna terza persona. Di conseguenza Poste Italiane è stata accusata di essere pienamente responsabile dell’accaduto e l’arbitro bancario presso Banca d’Italia ha dato piena ragione al pensionato. Il risarcimento record è fissato a 100 mila euro e dovrà essere eseguito entro un mese. In caso contrario, Poste Italiane verrà tacciato di essere “intermediario inadempiente”.