Per far fronte a spese impreviste, ecco manifestarsi un’importante possibilità. L’anticipo del Tfr può essere la soluzione giusta per le emergenze.
Si discute spesso dei rischi che potremmo correre nel caso di un conto corrente con troppi soldi sopra. Tuttavia, considerando il periodo vissuto, viene abbastanza naturale pensare che di soldi potrebbero non essercene a sufficienza. Figurarsi a pensare di averne in eccesso. Cosa fare, dunque, se ci si trova di fronte a una crisi di liquidità? In realtà le soluzioni ci sono e alcune anche abbastanza semplici. Il problema è che, il più delle volte, potrebbero concedere un sollievo provvisorio togliendo qualcosa al futuro.
La soluzione in questione si chiama Tfr. O meglio, un anticipo del Trattamento di fine rapporto. Qualcosa che può verificarsi anche se solo al manifestarsi di determinate condizioni. In sostanza, si richiede un anticipo della liquidazione che ci spetterebbe una volta finito il percorso lavorativo con l’azienda presso la quale prestiamo i nostri servizi. In questo modo, si beneficerebbe di un rimpinguamento del nostro conto per far fronte a spese impreviste o periodi di difficoltà economica.
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Non è necessario licenziarsi dal proprio posto di lavoro per avere il Tfr. Anzi, secondo quanto stabilito dall’articolo 2120 del Codice Civile, il lavoratore può richiederlo in anticipo, in una misura che comunque non superi il 70% di quanto maturato fin lì. Come detto, però, occorrono determinate condizioni. Ad esempio l’anzianità del lavoratore: per l’anticipo del Tfr è necessaria un’anzianità di almeno 8 anni. Una richiesta da presentare in forma scritta ed esplicando in modo esauriente le motivazioni (ad esempio l’acquisto di una casa per sé o l’aiuto a un figlio a comprarne una).
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Le ragioni utili per chiedere un anticipo del Tfr possono essere diverse (anche importanti spese sanitarie sono considerate valide). L’effetto collaterale, naturalmente, è il fatto che la somma in questione verrà detrattata dal Trattamento di fine rapporto complessivo che si andrà a ricevere una volta terminato il proprio lavoro. Senza considerare che la possibilità non si manifesta per coloro che si trovano in cassa integrazione straordinaria. Per costoro, un’eventuale richiesta in questo senso potrebbe essere negata.