Quasi tutto pronto al nuovo giro del Reddito di Emergenza. Gli esiti delle domande dovrebbero arrivare il 15 agosto. Poi via ai pagamenti.
Fra le varie disposizioni pensate dal Decreto Sostegni bis, le ricariche del Reddito di Emergenza rivestono sicuramente un’importanza primaria. E, come tutte le altre disposizioni, si aspetta di conoscere le date degli accrediti. O quantomeno la loro ufficializzazione. Tuttavia, per quanto riguarda questa particolare misura, servirà armarsi di pazienza. Gli esiti delle domande, infatti, non arriveranno prima del 15 agosto. Ad annunciarlo è stato proprio l’Inps, che lo ha reso noto tramite i servizi al cittadino. Incluso il Twitter #InpsinAscolto.
Niente accrediti immediati, quindi, ma la conferma è che gli accrediti ci saranno. Sicuramente, vista la massiccia dose di domande, è improbabile che i soldi arrivino per tutti negli stessi giorni. A partire da Ferragosto, quindi, potrebbero già iniziare gli accrediti, tenendo ben presente che le tempistiche saranno soggette a variazioni. Il procedimento rispetterà l’ordine di arrivo: le domande per il Reddito di Emergenza arrivate per prime riceveranno l’esito e, successivamente, i soldi prima rispetto agli altri.
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Reddito di Emergenza, le date: perché ci sarà da pazientare ancora
Al momento, l’ipotesi più probabile è che ad agosto verrà pagata la prima rata del Reddito di Emergenza, con riferimento al mese di giugno. A ogni modo, tenendo conto che nella circostanza precedente le ricariche due e tre erano arrivate in modo piuttosto celere (nemmeno un mese dopo la prima), la speranza è che il trend sia rispettato anche a questo giro. Nulla è cambiato per quanto riguarda requisiti e modalità di accesso. Andranno rispettati determinati requisiti, legati al reddito e alla situazione patrimoniale, oltre che alla residenza.
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Per ricevere il sussidio del Reddito di Emergenza, bisognerà inoltrare domanda tramite il sito dedicato messo a disposizione dall’Inps. In quanto ai requisiti, oltre alla residenza italiana, il valore del reddito mensile ad aprile 2021 dovrà essere inferiore al credito erogato. Inoltre, al 31 dicembre 2020, il valore del patrimonio immobiliare dovrà essere inferiore a 10 mila euro. Per quanto riguarda l’indicatore Isee, il reddito dovrà essere sotto i 15 mila euro. In sostanza, nei tecnicismi cambia poco. La speranza è che cambi poco anche nei tempi.