Negli ultimi mesi sembrano aumentare i casi di truffe legati esclusivamente al settore bancario, tante, troppe, le vittime.
Basta dare uno sguardo alle cronache di ogni giorno per rendersi conto che il fenomeno delle truffe on line rappresenta ormai una vera piaga. Nessun limite e freno da parte di entità terze che possa seriamente tutelare i cittadini sempre più esposti alle volontà dei malintenzionati. Gli istituti di credito ripetono all’infinito che non è pratica comune inviare comunicazioni ai propri correntisti tramite mail o addirittura sms, questo perchè è da li che spesso nascono le truffe.
Ma non basta comunicare la cosa ai cittadini che siano o meno correntisti di quella banca. Spesso dopo aver letto sul proprio smartphone che la banca sta provvedendo a riaggiornare banca dati e quant’altro, molti utenti non dispongono della giusta lucidità mentale per gestire la cosa e si lasciano ingannare, cliccando sul solito link sottostante ed inserendo successivamente le credenziali d’accesso al proprio profilo bancario. Ma dopo, cosa succede realmente? Come si possono recuperare i soldi, di fatto, rubati?
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Quello che in casi come questi una banca è tenuta a far, e di fatto è ciò che fa, è ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Per intenderci la banca verifica se nella truffa c’è stata responsabilità da parte del cliente, come nel caso in cui si forniscano al truffatore in questione le credenziali d’accesso al proprio profilo bancario. In casi come questi è come se non esistesse alcuna responsabilità da parte di banca o poste. Quindi niente risarcimento perchè si bada in maniera abbastanza chiara al comportamento eventualmente sprovveduto da parte del correntista.
Secondo quanto stabilisce l’art. 15 del D. Lgs. 196/2003, “chiunque causi un danno ad altri nel trattamento dei dati sensibili, è tenuto al risarcimento ai sensi dell’art. 2050 del c.c.”. La banca dovrebbe essere tenuta a controllare e proteggere i dati dei propri correntisti e quindi dovrebbe secondo legge provvedere risarcire i propri clienti in caso di truffa, furto e quant’altro.
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La legge, insomma, obbliga le banche a risarcire, ma secondo le esperienze di molte vittime di truffa, risulta davvero complicato alla fine riottenere la cifra sottratta anche perchè spesso ci si affida a franchigie e quindi è praticamente impossibile, salvo eccezioni che gli istituti di credito risarciscano in peno le vittime di eventuali truffe.