Occhio ai pagamenti in contante e relative limitazioni. In alcuni casi, infatti, si rischia di dover fare i conti con delle multe. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.
Il denaro non garantisce la felicità ma aiuta, indubbiamente, a risolvere un bel po’ di problemi. A partire dall’alimentazione fino ad arrivare alle varie esigenze quotidiane, infatti, sono varie le volte in cui ci ritroviamo a dover mettere mano al portafoglio per acquistare beni e servizi di nostro gradimento. Non è un caso, quindi, che proprio gli strumenti di pagamento finiscano spesso per attirare l’attenzione, soprattutto per via dei continui cambiamenti con cui ci si ritrova a dover fare i conti.
Un’evoluzione che sembra destinata a non arrestarsi, tanto da pensare che nel breve periodo ci ritroveremo a dire addio all’utilizzo del contante e ai prelievi da conto corrente. Proprio soffermandosi sui pagamenti in contante bisogna sapere che, al fine di contrastare il riciclaggio di denaro e l’evasione fiscale, bisogna fare i conti con dei limiti, che portano a dover fare i conti con delle possibili multe. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.
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L’evasione fiscale si rivela essere una delle maggiori piaghe della nostra società. Proprio per questo motivo l’esecutivo ha adottato, nel corso degli anni, delle misure volte a combattere tale fenomeno. Ne è una dimostrazione il limite imposto nei pagamenti con denaro contante, al momento pari a 1.999,99 euro. A partire dal 1° gennaio del 2022, inoltre, tale limite sarà pari a 999,99 euro.
Proprio questi, quindi, sono i limiti da prendere in considerazione onde evitare di essere multati. Tali importi, ricordiamo, fanno riferimento ai singoli pagamenti e alle transazioni frazionate in modo artificioso. Ebbene, una volta superati tali limiti, l’Agenzia delle Entrate potrebbe chiedere spiegazioni in merito, con il soggetto interessato che potrebbe ritrovarsi a dover fare i conti con la normativa sull’antiriciclaggio. Ma non solo, si rischia di dover pagare una multa che va dai 3 mila ai 5 mila euro.
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Dall’altro canto i commercianti che rifiutano il pagamento elettronico ai propri clienti, si ritrovano a dover fare i conti con quanto previsto dall’articolo 23 del Decreto legislativo n. 124/2019. In base a quest’ultimo “si applica nei confronti del medesimo soggetto una sanzione amministrativa di importo pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento“.