Un costo fisso, a meno che non si rispettino determinate condizioni. L’imposta di bollo sul conto corrente può essere evitata. Ecco come.
Nel momento in cui si apre un conto corrente, la prima cosa da tenere in considerazione sono i costi che comporterà. L’apertura del conto, infatti, non è che il primo passo di quella che diventerà una relazione sinergica fra noi e i nostri soldi. In questo, uno dei fattori da monitorare praticamente in modo costante è l’imposta di bollo. Ovvero il costo reale del conto corrente. Il quale, può essere livellato verso l’alto nel momento in cui il nostro denaro si piazza sul conto solo in forma di accumulo e non di investimento. Probabilmente il nodo principale che anima i correntisti, visto che il costo dell’imposta è solo il primo dei problemi.
Chiaramente, nel momento in cui si presenta un costo, la prima cosa che viene da chiedersi è se sia possibile evitarlo. Nel caso dell’imposta di bollo, la risposta è molto semplice. Si tratta di un costo sostanzialmente inutile, poiché non solo può essere evitato ma, in caso si prolunghino le condizioni che ne determinano il pagamento, potrebbe portare problematiche ben peggiori. Inclusa, in casi estremi, la chiusura del conto corrente.
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L’imposta di bollo può essere considerata una patrimoniale a tutti gli effetti, poiché preleva soldi direttamente dal nostro conto. E questo vale per ogni singolo rapporto di questo tipo, sia bancario che postale. Vale lo stesso sia per i conti che per i libretti postali e, per una persona fisica, il costo si traduce in 34,20 euro all’anno. E non si scappa: anche chi possiede un conto con pochissimi movimenti verrà incluso in questa mini-patrimoniale. Una situazione che a molti non piace ma che, in fondo, può essere di facile soluzione. Basta tenere in conto la giacenza media: questa può infatti influire in modo decisivo sull’imposta di bollo.
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I casi in cui è possibile non pagare l’imposta, si manifestano nel momento in cui la giacenza media non supera i 5 mila euro al mese. Va comunque ricordato che alcune banche effettuano una rendicontazione trimestrale, cosicché il calcolo avvenga su 90 giorni anziché 30. Per questo lasciare il limite a livelli considerati di guardia non è poi così semplice. A meno che non si tratti di conti correnti delle Pubbliche Amministrazioni o conti intestati a organizzazioni senza scopo di lucro oppure di famiglie con Isee sotto i 7.500 euro. In questi casi niente imposta di bollo.