Brutte notizie per Tim e WindTre che sono state di recente multate dall’Agcom. Entriamo nei dettagli e vediamo cosa è successo.
L’ultimo anno è stato segnato dall’impatto del Covid che continua ad incidere in modo negativo sulle nostre esistenze, sia dal punto di vista delle relazioni sociali che economiche. Molti imprenditori hanno dovuto abbassare le saracinesche delle proprie attività a causa delle varie restrizioni, mentre dall’altro canto si è assistito ad un aumento di coloro che lavorano in smart working. Proprio in questo tipo di contesto, pertanto, rivestono un ruolo fondamentale i colossi del mondo della comunicazione.
Grazie all’utilizzo dei vari dispositivi tecnologi, infatti, è possibile restare in contatto con amici e parenti anche se fisicamente distanti. Strumenti indubbiamente utili, che richiedono allo stesso tempo degli esborsi economici non affatto indifferenti. Basti pensare a quelli per la telefonia mobile, che comprendono i costi per l’invio di sms, ma anche internet e chiamate. Varie le offerte proposte dai vari operatori telefonici, tra cui Tim e WindTre che sono state di recente multate dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Ma per quale motivo? Entriamo nei dettagli e scopriamolo assieme.
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L’Agcom, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha comunicato a TIM e WindTre un’ingiunzione per non aver ottemperato a quanto previsto dalla delibera n. 252/16/CONS, in base alla quale gli operatori devono provvedere ad informare annualmente gli utenti in merito alle offerte attive, sia per quanto riguarda la telefonia fissa che quella mobile.
Entrambi gli operatori, quindi, non avrebbero eseguito tale operazioni, dato che non provvederebbero ad inviare il riepilogo annuale delle condizioni sottoscritte. I due operatori hanno quindi replicato, sottolineando come tali informazioni siano sempre accessibili all’utente sul sito, ma anche sulle app MyTim o WindTre.
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In alternativa è possibile farne richiesta, in qualsiasi momento, al servizio di assistenza clienti. Tutte opzioni che vedono lo stesso cliente doversi mettere all’opera per accedere a tali dati, mentre dovrebbe essere lo stesso operatore a fornire tali elementi ogni anno. Da qui la decisione di Agcom di sanzionare Tim per 116 mila euro e WindTre per 174 mila euro.