L’andamento di Bitcoin in stile “altalena” ha lasciato qualche perplessità. Le criptovalute sono davvero la finanza del futuro? Cosa dicono gli esperti.
Forse ci ha insegnato qualcosa l’ancora breve storia delle criptovalute. Ossia che in un mondo che corre veloce bisogna sempre tener presente che i rischi vanno di pari passo alle opportunità. Una delle più recenti vicende che ha visto protagonista la crypto principale, Bitcoin, è piuttosto indicativo. Schizzata alle stelle e precipitata alle stalle praticamente alla stessa velocità, semplicemente a seguito dell’effetto di due tweet. Prestigiosi, certo, visto che erano firmati Elon Musk. Ma pur sempre due tweet. Sufficienti comunque a decretare il bello e il brutto del sistema della moneta digitale.
Così come l’adozione di Bitcoin per i pagamenti a Tesla aveva fatto volare le quotazioni, l’annuncio dello stop le ha fatte crollare. Un’altalena che non ha certo sorriso agli investitori, pur consapevoli di trovarsi di fronte a uno strumento capace di far guadagnare parecchio come di far perdere tutto a seconda degli umori di mercato. E di qualche parere autorevole in grado di minarne la stabilità. La mancanza di una regolamentazione ad hoc, finora, ha fatto il resto. Ecco perché effettuare una stima del quadro da qui al futuro potrebbe risultare quantomeno complicato.
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Da qui al 2071, ad esempio, cosa potrebbe esserne di Bitcoin? Un interrogativo sollevato dal network USA Cnbc, che interpella esperti di criptovalute per capire se, nel futuro, converrà ancora investire in questo tipo di settore. Qualcuno si dice sicuro che nei prossimi anni le crypto arriveranno a stravolgere gli effetti della finanza mondiale. Un po’ quello che era stato annunciato. Il problema, però, è proprio l’instabilità. Alcuni esperti spiegano che Bitcoin “potrebbe diventare tanto la prossima valuta di riserva mondiale quanto la prossima AOL, che rese ricche molte persone prima di essere scalzata da una tecnologia migliore”.
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Altri esperti, come Frederick Kaufman, ritengono che le criptovalute diverranno la vera pietra di confronto con il dollaro, ben più dell’oro o dell’argento. Non difficile da credere, se non fosse che su Bitcoin, come sulle Altcoin, pesano incognite da tenere in considerazione. Il consumo eccessivo di energia ad esempio, lo stesso motivo che ha indotto Elon Musk a ripensarci sull’endorsement. Stessa cosa per la mancanza di regole precise, che limitino i rischi e possano fermare le azioni speculative. Questa era la ragione che aveva spinto la Cina a fare un passo indietro sulla crypto di stato. Chissà se in futuro si aggiusterà il tiro.