Rispondere presente alla sfida della tracciabilità significherà riportare un vantaggio. Sotto forma, stavolta, del Bonus bancomat. Ecco come funziona.
Ben 320 euro di regalo, nel vero senso del termine. Questo quanto previsto dal governo Draghi, alla fine non così restio alla politica dei bonus, anche se in una versione più ristretta rispetto alle agevolazioni a pioggia di qualche mese fa. Ebbene, fra le nuove previste dall’esecutivo ecco scattarne una per i bancomat. Ma come, i bancomat non stavano chiudendo? Sì, infatti la misura è destinata non a chi preleva agli sportelli atm ma a chi paga con il sistema tracciabile cashless. Comunque una novità importante e che conferma tante cose.
Innanzitutto il fatto che il governo punta forte sui pagamenti tracciabili per contrastare l’evasione fiscale. La mossa del Bonus bancomat si inserisce proprio in questo contesto: il Decreto fiscale n. 99 del 30 giugno 2021 ha dato un’importante sterzata in direzione degli esercenti, per i quali viene introdotto il credito d’imposta al 100% sulle commissioni dei pagamenti, oltre ad altre agevolazioni specifiche per chi utilizza il Pos. Versione ultramoderna però. In pratica, pur non stravedendo per la misura Cashback, i principi base restano gli stessi che animarono (in parte) l’iniziativa del governo Conte per i pagamenti tracciabili.
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Il Cashback per ora è in soffitta ma non è detto che sia per sempre. Nel frattempo, l’esecutivo pensa di incentivare l’utilizzo del Pos intraprendendo lo stesso sentiero del predecessore. Per farla semplice, il Bonus bancomat si compone di un credito d’imposta sulle commissioni che gli esercenti sono tenuti a pagare. Un’agevolazione che, a ora, coprirebbe il 30%, destinata però a salire fino alla copertura completa dei costi sotto forma, appunto, di credito d’imposta. Inoltre, ne verrà disposto un altro che riguarderà coloro che, da questo momento, decideranno di esercitare dotandosi di un dispositivo Pos. Sì, perché non tutti gli esercenti ne possiedono uno.
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E ancora, con il Bonus bancomat viaggia anche qualcos’altro. Nello specifico, un altro credito d’imposta, ancora del 100%, per tutti coloro che decidono di investire per l’acquisto o il noleggio di strumenti di incasso moderni. Nel senso che possano consentire la registrazione e, se necessario, la trasmissione dei dati all’Agenzia delle Entrate. Come detto, però, non a tutti spetterà l’incasso del credito. L’importo verrà erogato sulla base dei ricavi e dei compensi di chi lo richiede. Tetto massimo di 160 euro, 70% per importi non superiori a 200 mila euro. Il 40% toccherà a compensi fra 200 mila e un milione di euro, il 10% a quelli fra 1 milione e 5 milioni. Chi si doterà dello strumento elettronico, invece, riceverà un importo massimo pari a 320 euro.