L’Italia è al nono posto in Europa fra i Paesi più soggetti alla truffa online. In pandemia, il numero di attacchi è salito del 400%.
Phishing, vishing, furto d’identità… I nomi non si contano più, specie da quando nel mondo ha fatto irruzione la pandemia. I tentativi di truffa si sono decuplicati, complice l’impiego massiccio dei servizi online che ha di fatto portato a una digitalizzazione forzata della società contemporanea. Spazzando via, laddove ancora ce ne fossero, le ultime resistenze all’accettazione del web come mezzo per fare praticamente qualsiasi cosa. I truffatori ne sono stati consapevoli più di tutti, tanto che i sistemi di raggiro si sono adeguati e, in un certo senso, migliorati durante il lockdown. E, più in generale, durante l’emergenza Covid.
Una situazione che ha spinto enti come l’Inps e i vari istituti di credito a istruire i propri clienti circa le modalità di contrasto alle azioni illecite di hacker e cybercriminali. Ma non solo. L’evidenza del fatto che, in pandemia, le vittime di attacchi informatici siano considerevolmente aumentati ha stimolato l’attenzione di associazioni e osservatori di settore, che stanno tentando di definire le strade più seguite dai malviventi per arrivare ai soldi altrui tramite la rete. E il mondo della truffa si dimostra ben più vasto di quanto non sembrasse.
Il web e la truffa: l’analisi di Federmanager
Un’analisi di Federmanager Roma, che cita l’indagine della Commissione europea a riguardo, spiega come due cittadini italiani su tre, durante la pandemia, abbiano denunciato di essere rimasti vittime di una truffa sul web. Si tratta del 66% del totale, cifra che piazza il nostro Paese al nono posto nella infausta classifica europea (Svezia in testa non troppo distante, con l’82%). Questo significa non solo una tendenza in crescita per i truffatori, ma anche una relativa alle vittime di cadere nel tranello. Come spiegato dal presidente Giacomo Gargano, “a questi fenomeni si aggiungono siti web ed intermediari che offrono servizi pur non essendo autorizzati“.
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Da qui la decisione di creare, assieme al Codacons, uno sportello per tutti i cittadini vittime di una truffa online. L’obiettivo è anche sensibilizzare sull’argomento, arrivando a far maturare agli internauti una consapevolezza a 360 gradi dei rischi presenti sulla rete. Del resto, ricorda Federmanager, il fenomeno delle truffe ha subito un’impennata del 400%. E questo è dovuto soprattutto a una maggiore presenza sul web delle potenziali vittime. La truffa viaggia ovunque: sui social, sulle mail, persino su sms e WhatsApp. Un quadro che richiede attenzione ma, soprattutto, consapevolezza del rischio.