I finanziamenti a fondo perduto sono un interessante opportunità per le PMI a patto di conoscerne le caratteristiche essenziali e peculiarità. Di seguito tutte le informazioni utili proprio su questo tema, oggi attuale più che mai.
Oggigiorno l’argomento dei finanziamenti a fondo perduto certamente merita considerazione, in ragione di una molteplicità di fattori. Soprattutto, i finanziamenti a fondo perduto hanno valore se considerati con riferimento al complesso delle attività imprenditoriali in un certo territorio e ai settori in cui le cd. startup innovative stanno cercando di emergere.
D’altronde, se teniamo presente gli effetti dell’accoppiata pandemia-lockdown, non possiamo non rilevare l’utilità dei finanziamenti a fondo perduto, e proprio di questo vogliamo occuparci in questo articolo.
Che cosa sono esattamente i finanziamenti a fondo perduto? Chi sono i destinatari e come si possono ottenere? Lo scopriremo di seguito, dando tutte le informazioni necessarie.
Finanziamenti a fondo perduto: cosa sono?
Dare una definizione essenziale dei finanziamenti a fondo perduto non è operazione complicata. Con essi abbiamo sostanzialmente dei prestiti di denaro che non comportano sempre l’obbligo di restituzione del capitale versato e dei suoi interessi. Ecco il perchè dell’espressione ‘a fondo perduto’. Inoltre, detti finanziamenti non prevedono la disponibilità di garanzia o di un garante. In linea generale, i finanziamenti a fondo perduto posso essere assegnati a tutti coloro che siano interessati ad averli, senza una anteriore valutazione delle capacità reddituali. Ciò a differenza di ciò che accade solitamente in banca quando un cliente chiede un finanziamento. Tuttavia, gli obiettivi di sviluppo dell’azienda sono valutati dall’ente erogatore, come più avanti vedremo meglio.
Comunque, resta che in ipotesi di finanziamenti a fondo perduto la prassi è quella di non prevedere la valutazione dell’affidabilità creditizia di colui che fa domanda. Coerentemente a ciò, non è obbligatoria la firma di un garante. Detta tipologia di finanziamento è erogata da una pluralità di soggetti diversi. Possono infatti essere Stato, Regioni, Comuni, Unione Europea. La finalità, accennata, è quella di incoraggiare l’iniziativa imprenditoriale di differenti soggetti; oppure di rilanciarla attraverso nuova immissione di risorse economiche.
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Finanziamenti a fondo perduto: caratteristiche generali e vantaggi
Abbiamo appena accennato al fatto che i finanziamenti a fondo perduto sono in sostanza delle concessioni di contributi, rispetto ai quali, colui che li versa non domanda la restituzione integrale. Ciò a differenza dei comuni prestiti che si possono ottenere in banca. Detto aspetto è interessante, se pensiamo al fatto che i più giovani, pur attratti da iniziative imprenditoriali, non di rado rinunciano a concretizzare nuovi progetti, in conseguenza della mancanza di fondi immediatamente spendibili. Altro timore che spinge non pochi giovani imprenditori a fare delle rinunce è il quello legato al rischio di non riuscire a restituire la somma versata.
Pertanto, i finanziamenti a fondo perduto sono vantaggiosi per i giovani imprenditori, giacchè consentono varie agevolazioni. Infatti, in ogni caso, una certa percentuale dell’importo erogato non deve essere restituita dal beneficiario del finanziamento. Inoltre, sussiste il vantaggio per il quale la somma che, invece, deve essere restituita, può essere rimborsata per il tramite di un piano rateale con caratteristiche di flessibilità. Detto piano poi di solito ha una durata generalmente molto lunga e con un tasso d’interesse ben più ridotto rispetto a quello dei tipici prestiti bancari. Tutti elementi che giocano limpidamente a favore dei finanziamenti a fondo perduto.
Chi sono i destinatari dei finanziamenti a fondo perduto?
Abbiamo appena detto che il settore imprenditoriale complessivamente considerato è potenzialmente interessato ai vantaggi dei finanziamenti a fondo perduto. Ebbene, le categorie di riferimento per quanto attiene all’erogazione di detti particolari prestiti sono rappresentate da:
- giovani imprenditori;
- startup emergenti;
- disoccupati in cerca di nuove chance professionali;
- donne.
Tutti questi soggetti sono accomunati dall’interesse ad avere uno strumento che consenta loro di dare spazio alla libera iniziativa economica e imprenditoriale privata. Tuttavia, non possiamo dimenticare che esistono altresì fondi mirati ad imprese già consolidate che decidono di investire in aree strategiche, come ad esempio i finanziamenti a fondo perduto per l’agricoltura e per l’innovazione tecnologica.
In quali settori sono comuni detti finanziamenti a fondo perduto?
In linea generale, questi finanziamenti mirano a supportare le attività considerate socialmente utili o ‘strategiche’ o quei settori che si trovano in condizioni di difficoltà e declino. Ecco di seguito alcune aree chiave, in cui i finanziamenti a fondo perduto hanno più largo utilizzo:
- imprenditoria femminile;
- agricoltura, specialmente se biologica o biodinamica;
- ricerca e innovazione;
- start-up create da giovani, per favorire l’ingresso dei neolaureati e degli under 35 nel mondo del lavoro;
- organizzazioni senza scopo di lucro che operano nel sociale (ossia le Onlus);
- imprese che sono attive nel settore del riciclaggio dei materiali; delle energie alternative e della difesa dell’ambiente;
- turismo.
Chi sono i soggetti che erogano i finanziamenti a fondo perduto?
Lo abbiamo già accennato: i finanziamenti a fondo perduto rappresentano una sorta di ‘aiuto economico’ per le imprese guidate da giovani, che intendono fare strada, ma senza avere tutti i mezzi economici per grandi progetti. I capitali di cui ai finanziamenti, sono offerti da enti pubblici che sono inclusi nelle seguenti categorie:
- Comunità Europea o Enti Europei: tramite essi, abbiamo la parte maggiore dei finanziamenti a disposizione, anche se molti di essi non sono opportunamente adoperati. Ciò a causa della poca visibilità che spesso ricevono all’interno delle amministrazioni locali e del complicato iter burocratico, obbligatorio per ottenerli. Di solito, detti finanziamenti sono rivolti principalmente all’agricoltura; all’istruzione; alla ricerca e alle nuove tecnologie;
- Enti Statali: in queste circostanze, i finanziamenti a fondo perduto sono prestiti agevolati mirati ai giovani imprenditori; ai disoccupati e alle casalinghe. Attenzione però: non sono versati con frequenza, perciò gli interessati debbono tenersi costantemente aggiornati sui nuovi bandi pubblicati;
- Regioni e Amministrazioni Locali: le Regioni, non soltanto gestiscono un numero considerevole di Fondi Europei, ma altresì concedono a loro volta finanziamenti agevolati: per ottenerli, è necessario partecipare ad uno dei bandi messi a disposizione. La somma sarà versata all’azienda vincitrice, a seguito del completamento di una gara, che stabilirà il beneficiario in rapporto alla maggiore aderenza ai requisiti stabiliti.
Come domandare i finanziamenti a fondo perduto? I siti web di riferimento
E’ vero che i tutti finanziamenti a fondo perduto hanno alcune caratteristiche essenziali e comuni, ma è altrettanto vero che ciascun finanziamento ha i suoi requisiti di dettaglio e le proprie modalità per far domanda. Dette regole specifiche sono legate al bando e all’Ente preposto all’erogazione. Fondamentale è in ogni caso, informarsi con netto anticipo rispetto al momento in cui si fa domanda, onde aver ben chiaro se l’iter può essere davvero compatibile con i propri obiettivi imprenditoriali. In ogni caso:
- per i finanziamenti europei, la raccomandazione è di consultare il sito web ufficiale dell’Unione Europea, in special modo l’area sui bandi;
- per i finanziamenti e i prestiti statali, è utile fare riferimento ad un interessante sito web collegato al MEF (qui il link). Anche il portale di Invitalia merita considerazione;
- per i finanziamenti regionali, vale invece un discorso a parte. Infatti, per essi è necessario consultare il sito web della propria Regione di riferimento.
E’ buona regola pratica chiedere informazioni 3 o 4 mesi prima rispetto alla data della domanda, allo sportello degli Uffici regionali, giacchè sono le Regioni che si occupano di gestire a livello locale i finanziamenti provenienti dalla UE.
Finanziamenti a fondo perduto: i bandi ad hoc per conseguirli
La prassi ci indica che, in linea generale, è possibile conseguire i finanziamenti a fondo perduto con la partecipazione a bandi ad hoc. In forza di essi è necessario allegare i documenti necessari per rispettare le regole dell’iter e presentare al soggetto erogatore un business plan dettagliato, per far capire per quale progetto o iniziativa, detti soldi saranno utilizzati.
Insomma, non c’è un iter univoco per conseguire questo tipo di finanziamento: sono le caratteristiche del singolo bando a fare la differenza. Come accennato, molti di questi bandi sono pubblicati sul sito web ufficiale delle Istituzioni dell’UE; ma è pur vero che buona parte dei finanziamenti a fondo perduto sono frutto dell’iniziativa dello Stato attraverso Invitalia (Agenzia Sviluppo Italia). Proprio quest’ultima non di rado è nominata nelle notizie giornalistiche in tema lavoro: si tratta in sintesi di un’agenzia governativa italiana costituita come società per azioni e partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).
La procedura dei finanziamenti a fondo perduto: come funziona? I requisiti d’accesso
A questo punto, cerchiamo di fare luce sulle caratteristiche peculiari delle procedure legate all’assegnazione finale dei finanziamenti a fondo perduto. Abbiamo dunque che ciascuna procedura indica, in tutte le circostanze, la disponibilità finanziaria complessiva e la somma assegnabile al soggetto beneficiario. Ciò accade per ogni singola impresa che al termine dell’iter di selezione, è considerata idonea al beneficio.
E’ chiaro che il primissimo passaggio per poter ambire a ricevere dette somme, è rappresentato dalla consultazione dei vari bandi: detti testi infatti consentono di poter conoscere tutte le informazioni di dettaglio per capire se vi possono essere concrete possibilità di finanziamento. Come accennato, è chiaro che ogni bando avrà caratteristiche peculiari, che lo differenzieranno da tutti gli altri.
In sintesi, il soggetto che intende lanciarsi in un’iniziativa imprenditoriale grazie al supporto dei finanziamenti a fondo perduto, dovrà rispettare una serie di requisiti o condizioni, mirate al buon esito di tutta la procedura. Anch’essi – proprio come le modalità con cui fare domanda – non sono sempre gli stessi in tutti i bandi, ma possono variare.
Considerando la prassi dei bandi di questo ambito, si può dire che i finanziamenti a fondo perduto sono solitamente mirati ai giovani maggiorenni che non hanno compiuto 35 o 40 anni; ai disoccupati in cerca di nuove opportunità; a coloro che sono residenti in Italia da almeno 6 mesi; ai neolaureati in cerca di un lavoro.
Altri requisiti necessari sono il titolo di studio o competenze tecniche legate all’obiettivo del bando. Ma anche la forma societaria, se richiesta dal particolare tipo di finanziamento.
Un requisito strategico essenziale è inoltre rappresentato dalla manifestazione di volontà di restare a capo dell’azienda che otterrà il finanziamento, per un periodo minimo predeterminato. In detto lasso di tempo, dovrà altresì rimanere inalterata la struttura interna, se indicato nel bando di riferimento (ad es. quando di tratta di fondi mirati alle imprese composte da donne).
Il business plan è un requisito chiave per ottenere i finanziamenti a fondo perduto: ecco perchè
Tra i vari requisiti, non possiamo non rimarcare che il business plan è assolutamente determinante per ottenere i finanziamenti a fondo perduto. Ecco gli aspetti chiave:
- il piano di progetto (business plan) include tutte le informazioni economiche e finanziarie del territorio in cui si intende concretizzare la propria iniziativa imprenditoriale;
- al contempo, include i target da conseguire in un certo lasso di tempo;
- e le spese che, attraverso i soldi erogati con il finanziamento, il soggetto richiedente intende sostenere.
Il piano citato è dunque essenziale nella procedura in questione e, una volta redatto in tutti i dettagli, dovrà essere fatto pervenire, con tutta la modulistica e gli allegati necessari, all’ente erogatore, che – come accennato sopra – cambia di volta in volta.
Quest’ultimo, esattamente come fa un istituto bancario con un prestito tradizionale, sarà poi il soggetto che avrà l’ultima parola; e deciderà se concedere o meno la somma a colui che ne fa richiesta.
E’ chiaro che in relazione al possesso di tutti i requisiti, colui che fa domanda deve stare molto attento: infatti, compilare la domanda in maniera precisa, ricontrollando eventuali errori o dimenticanze, è cruciale. Infatti, una svista o una imprecisione potrebbero determinare l’esito negativo della procedura.
Ribadiamo che si rivela fondamentale un progetto d’azienda ben strutturato, il cd. business plan, che deve essere chiaro, efficace e ricco di dettagli. Dovrà dunque evidenziare l’importo dell’investimento iniziale, ma anche il settore in cui l’azienda vuole farsi spazio. Altresì il piano dovrà contenere una valida analisi del mercato e della concorrenza e, infine, un calcolo delle effettive prospettive di profitto, derivanti dall’iniziativa imprenditoriale sostenuta da finanziamenti a fondo perduto.
Finanziamenti a fondo perduto: qual è l’entità del versamento?
In molti a questo punto, potrebbero chiedersi di fatto a quali cifre si può ambire, in virtù di un finanziamento di questo tipo. Insomma, al lato pratico, quanto è possibile ottenere?Ebbene, anche in queste circostanze, la risposta è legata al tipo di fondo al quale il soggetto interessato vorrebbe accedere. Infatti:
- alcuni finanziamenti sono sostanzialmente a fondo perduto, e consentono di coprire quasi tutte le spese senza dover rimborsare alcunchè;
- altri sono costituiti di fatto da una parte a fondo perduto ed un’altra che è invece un prestito personale, da rimborsare in un periodo assai ampio (anche fino a 10 anni), con piano rateale elastico ed un tasso d’interesse fisso molto vantaggioso (0,5%).
Come dicevamo, ogni bando prevede regole specifiche e, pertanto, non è raro imbattersi nella regola ‘di favore’ per cui il beneficiario dei finanziamenti a fondo perduto può ‘congelare’ il prestito personale per un lasso di tempo anche fino a tre anni. Ciò si spiega nella finalità di aiutare la start-up ad affermarsi senza dover pensare subito a come e a quando restituire i soldi.
Da rimarcare – sul piano dei finanziamenti concretamente erogabili – che le somme sono di differente ammontare, come si può agevolmente intuire. Pertanto, abbiamo importi da poche migliaia di euro a importi molto alti, che oltrepassano i 200mila euro. E’ altresì da aggiungere che taluni finanziamenti a fondo perduto non sono versati in una volta sola, ma invece in più tranche distinte. E ciò si verifica a patto che gli obiettivi ‘intermedi’ del soggetto beneficiario siano raggiunti. In altre parole, l’ente erogatore valuterà periodicamente l’andamento dell’azienda, per determinare se assegnare nuove tranche di finanziamento, oppure no.
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Considerazioni finali sui finanziamenti a fondo perduto: le possibili alternative
In questo articolo abbiamo visto che ottenere i finanziamenti a fondo perduto presenta indubbi vantaggi. Al contempo detti finanziamenti non sono assegnati a tutti, ma soltanto a chi dimostra di possedere determinati requisiti.
E’ chiaro che per avere speranze di ottenere un finanziamento di questo tipo, l’interessato deve essere rapido, ma anche attento a capire bene il funzionamento del bando. Non ci si può improvvisare, insomma, e l’azienda deve dimostrare di avere basi solide e un piano meritevole di essere attuato. Possono essere un ostacolo gli aspetti burocratici, per cui è raccomandabile farsi supportare da chi conosce nel dettaglio il complesso mondo dei finanziamenti a fondo perduto, specialmente quelli europei. I consulenti in questo settore non mancano e dopo una attenta ricerca e comparazione dei servizi, sarà possibile avere le idee più chiare.
In ogni caso, esiste l’alternativa rappresentata dalla banca. Infatti, laddove l’interessato o la startup non riesca a vedersi assegnato detto tipo di agevolazioni, ad es. per la mancanza di un qualche requisito tecnico o per l’età avanzata del soggetto che vorrebbe fare domanda, il classico istituto di credito prevede soluzioni come i prestiti agevolati per le aziende. Esistono anche soluzioni più moderne per ottenere il capitale necessario alla propria avventura imprenditoriale, come l’equity crowd funding e il venture capital o venture cap.
Nel primo caso abbiamo innanzi una forma di investimento che permette ad un folto gruppo di investitori (crowd) di finanziare startup innovative e PMI (innovative o meno) per il tramite di portali web autorizzati. Ciò attraverso il versamento di un contributo finanziario in cambio di quote societarie delle stesse imprese (equity).
Nel secondo caso, si tratta invece del meccanismo che comporta l’apporto di capitale di rischio da parte di un fondo di investimento, al fine di finanziare l’avvio o la crescita di un’attività in settori ad alto potenziale di sviluppo. Ma c’è da considerare l’elevato rischio connaturato a questa operazione, essendo in gioco un finanziamento a favore di startup innovative.