Per risparmiare sul gas non servono i cibi in scatola. A volte l’utenza stessa può essere utilizzata in forma passiva. Anche i grandi chef lo fanno.
Chi l’ha detto che quello che mangiamo deve per forza gravare sulla bolletta del gas? Anzi, in realtà è proprio quello che consumiamo che determina il peso dell’esborso sul nostro portafogli. Certo, questo non significa che toccherà nutrirsi esclusivamente di cibi in scatola o cucinare su un focherello come i cow-boy. Però un po’ d’attenzione di sicuro non guasta. Selezionare accuratamente i cibi da cuocere sulla nostra macchina del gas diventa fondamentale per regolare il consumo dell’utenza, anche se non sempre ci si fa caso.
Ad esempio, tradizione vuole che i piatti considerati più poveri siano in realtà quelli più nutrienti. Qui la vulgata viene in aiuto: è storia nota che i cibi più a lunga conservazione, quindi più utilizzati dalle classi meno agiate, fossero anche per certi versi più nutrienti. Ad esempio, un alimento che si tende a sottovalutare sono i legumi, ovvero una fonte genuina di proteine vegetali, fibre, sali minerali e anche vitamine. Per non dire delle loro importanti proprietà per il controllo di glicemia e diabete. Si può partire proprio da qui.
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Regola vorrebbe che perlomeno tre volte alla settimana si consumassero dei legumi. Niente di male, visto che vanno benissimo da soli o accompagnati a pasta e zuppe varie. Soprattutto d’inverno, chi non desidera una fumante pasta e ceci? O pasta e fagioli? E l’estate non fa passare la voglia, visto che tra fave, fagioli e piselli si possono pensare le migliori insalate. I tempi lunghi di cottura potrebbero far pensare il contrario ma una particolare tecnica può portare dei benefici, in termini salutistici e di portafogli. Paradossalmente, la bolletta del gas potrebbe ridursi se la tecnica dovesse essere applicata alla perfezione.
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Quando un alimento richiede una lunga cottura, potrebbe essere sufficiente l’applicazione di un semplice trucchetto, valido anche per cuocere la pasta. Un sistema che si sposa alla perfezione anche con la tematica della sostenibilità ambientale. Il nome ufficiale è cottura passiva, tecnica utilizzata e perfezionata anche dai grandi chef. In poche parole, a un certo punto della cottura si spegne il fornello, lasciando che sia il calore immagazzinato a completare il lavoro. In questo caso, meglio utilizzare una pentola dal fondo spesso. Nel caso dei legumi, il tempo certamente si allunga. Ma si potrà stare tranquilli: lasciare il gas accesso non servirà: ci penserà il calore a chiudere la storia, permettendoci di fare altro nel frattempo. E di beneficiare di una riduzione degli importi quando sarà il momento della bolletta.