Perché si dovrebbe decidere di non conservare in banca i propri soldi? Esistono almeno tre ragioni ma non è detto che siano poi così convenienti.
“Dà da mangiare ai piccioni e cosa ottieni? Piccioni grassi”. La frase di Mr. Dawes senior, riferendosi all’uso che il piccolo Michael Banks intendeva fare dei suoi due penny, era piuttosto chiara. Ma per chi è troppo giovane per ricordare la battuta di Dick Van Dyke in Mary Poppins, vale la pena di dare qualche lume: il personaggio in questione era il fondatore/direttore di una importante banca londinese e i due penny li aveva utilizzati come base di partenza per costruire la sua fortuna. Il messaggio, a questo punto, appare piuttosto semplice: se vuoi tenere i tuoi risparmi al sicuro, mettili in banca.
Una vulgata che ci trova più o meno tutti d’accordo. Anche perché il vecchio trucco di tenere i soldi sotto al materasso di casa ha più volte dimostrato di non funzionare. Tuttavia, i fermi sostenitori del “no” secco alle banche esistono ancora e, in fondo, uno coi propri soldi ci fa quel che vuole. Sceglie come impiegarli e finanche come custodirli. Magari il materasso è superato ma chi vuole tenerseli in casa ha escogitato altri stratagemmi per evitare le maglie dell’istituto di credito e scoraggiare un ladro che guarderebbe come prima cosa sotto il letto.
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Chi i soldi decide di tenerli in casa sa bene il rischio che corre. Anche se, naturalmente, che possiede tutti i suoi averi nelle quattro mura non è che lo ha scritto in faccia. Tuttavia, anche se può sembrare un po’ un’antitesi, qualche vantaggio pare esserci. L’appartamento infatti, per quanto più vulnerabile di una banca, potrebbe sorprendentemente rivelarsi un luogo adatto per conservare la propria liquidità. Senza contare le questioni fiscali. Uno dei vantaggi, in effetti, risiede nell’essere conoscitori esclusivi della propria disponibilità. Nel senso che, oltre a noi stessi, nessuno potrà sapere quale sia effettivamente l’importo dei nostri risparmi. A meno che non si decida di rivelarlo a qualcuno, si intende. In caso, però, sarà sicuramente una persona di massima fiducia.
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Altro vantaggio: nessun costo di gestione per i nostri soldi. Nel senso che, non aprendo un conto corrente bancario, non ci sarà nessuna commissione sugli importi custoditi. L’imposta di bollo, infatti, scatta non appena si sottoscrive un contratto bancario, con qualsiasi istituto di credito. E, alla lunga, restare sopra una determinata soglia potrebbe comportare persino ulteriori problemi. Infine, un contribuente potrebbe ricorrere a tale poco ortodosso stratagemma per evitare eventuali controlli fiscali. Questo perché, non sapendo che li possiede, nessuno potrà chiedergli conto della provenienza dei suoi guadagni. In realtà dei controlli possono scattare comunque. Ma questa è un’altra storia.