L’Imu, in alcune circostanze, potrebbe essere usufruita anche per le seconde case. A patto che si rispettino determinati requisiti.
Non di sole prime case vivono le agevolazioni per l’Imu. O almeno non questa volta. Possono infatti maturare alcune condizioni per le quali l’esenzione dalla tassa sull’immobile possa scattare anche in merito a una seconda abitazione, di fatto concedendo un’agevolazione nell’agevolazione. E queste situazioni non sono nemmeno così rare. Ad esempio, l’esenzione potrebbe scattare nel momento in cui una famiglia risieda in un alloggio fuso con quello adiacente, ovvero collegando i due con una porta o rimuovendo un muro. Molte volte, a questa operazione non segue una fusione anche al catasto. Questo fa sì che i due appartamenti rimangano distinti.
Una pratica frequente anche se tutt’altro che ortodossa, per non dire non regolare. A ogni modo, la questione si pone: sull’altro immobile è dovuta l’Imu? L’immobile, per far sì che si benefici dell’agevolazione, dovrà risultare accatastato come una singola unità immobiliare, diversamente da quanto accadeva per l’Ici. In alcune circostanze, tuttavia, per l’appartamento contiguo si manifestano le condizioni per l’esenzione che, normalmente, sarebbe concessa sulla prima casa.
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Beneficiare di un’esenzione sull’Imu prima casa richiede alcuni requisiti ben noti. Il primo dei quali, deve riguardare il valore catastale dell’immobile che non deve essere ritenuto di lusso. Ovvero, appartenga alle categorie A1 (abitazione signorile), A8 (ville), A9 (castelli o palazzi pregio). Inoltre, occorrerà che l’immobile in questione risulti inequivocabilmente l’abitazione principale del contribuente che richiede l’esenzione. Non basterà avere lì la propria residenza anagrafica ma la casa dovrà essere quella in cui la famiglia del richiedente risiede e conduce la sua vita quotidiana.
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Per tornare al caso limite iniziale, va chiarito che se le due abitazioni contigue restano distinte sul piano catastale, l’esenzione Imu non potrà essere fruita. L’accatastamento come unico appartamento, in sostanza, deve essere effettuato in ogni caso si voglia accedere al beneficio, altrimenti bisognerà farne a meno. Del resto, l’Agenzia delle Entrate è piuttosto chiara sull’argomento: “Per abitazione principale si intende l’immobile, iscritto o iscrivibile nel Catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente“. Qualora diventino contigui due appartamenti, a meno di una regolarizzazione della cosa tutto resterà nel limbo.