Il nuovo assegno Inps è pronto a vedere luce: per il prossimo triennio, contributi per chi opera in Gestione separata. Tutti i requisiti.
Via libera definitivo, nelle scorse ore, al servizio online che consentirà di presentare la domanda per l’Iscro, ovvero l’Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa disposta per i prossimi tre anni (2021-2023) e inserita in Legge di Bilancio 2021. Si tratta, sostanzialmente, del nuovo bonus Inps da 800 euro, previsto per gli iscritti alla Gestione separata che svolgono attività di lavoro autonomo. Si tratta di un’indennità pari a sei mensilità, da richiedere una sola volta nell’arco del triennio per il quale sarà valida. La decorrenza è dal giorno successivo alla presentazione della domanda.
Per quanto riguarda gli importi, si calcolerà il 25% dell’ultimo reddito certificato dall’Agenzia delle Entrate su base semestrale. Non sarà previsto l’accredito di contribuzione figurativa, quindi l’Assegno Inps non verrà considerato come concorrente alla formazione del reddito. Tuttavia, ai fini della prestazione, l’assegno partirà da un minimo di 250 euro a un massimo di 800. L’erogazione sarà consentita a coloro che rispetteranno i parametri per l’accesso alla prestazione.
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Assegno Inps, i requisiti per richiederlo
Sul piano dei requisiti, il contribuente dovrà rispettare quello base del lavoro svolto in autonomia e nel novero della Gestione separata. L’indennità Iscro verrà quindi erogata a coloro che parteciperanno a specifici corsi di aggiornamento professionale, come da decreto apposito che verrà disposto dal Ministero del Lavoro e dal Ministero dell’Economia. La presentazione delle domande dovrà avvenire entro e non oltre (salvo proroghe) il 31 ottobre di ogni anno del triennio (2021, 2022, 2023) attraverso i canali messi a disposizione dei cittadini (ad esempio il servizio Inps tramite Pin o Spid) oppure via enti di Patronato. Disponibile anche un Contact center integrato (numero fisso 803164, mobile 06164164).
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Fra gli altri requisiti essenziali, il non percepire un trattamento pensionistico diretto né godere di assicurazioni presso altre forme previdenziali obbligatorie. Il beneficiario non dovrà inoltre percepire il Reddito di cittadinanza né aver prodotto, nell’anno precedente alla domanda, redditi da lavoro autonomo sotto il 50% della media di quelli conseguiti nei tre anni pregressi. Inoltre, il reddito complessivo dichiarato nell’anno precedente alla domanda dell’assegno Inps, non dovrà essere superiore agli 8.145 euro. La posizione contributiva previdenziale obbligatoria dovrà essere in regola, mentre la Partita Iva aperta da almeno quattro anni. In caso di chiusura di questa, di pensionamento o qualsiasi contravvenzione alle regole base (anche l’iscrizione ad altre forme previdenziali) il beneficio decadrà automaticamente.