La nuova truffa che sta minacciando gli italiani nelle ultime settimane. Il Green Pass strumentalizzato dai truffatori.
Nelle ultime settimane anche se in merito non esistono ancora provvedimenti che siano ufficiali si fa un gran parlare di Green Pass. In pratica la certificazione per ogni singolo cittadino dell’avvenuta somministrazione del vaccino. Tale documento una volta ufficializzata la necessità della propria emissione per uscire dal proprio paese e raggiungerne un altro sarà di fondamentale importanza. Proprio per questo, negli ultimi giorni i cittadini sono abbastanza sensibili all’argomento. I truffatori per tal motivo sono quindi passati all’azione.
Un sms che circola sulla nota piattaforma Whatsapp infatti, invita a scaricare il proprio Green Pass con una modalità abbastanza originale. Nel testo del messaggio, infatti, si invita a cliccare sul solito link. Dal link si avrà accesso ad una seconda pagina che chiederà, per entrare in possesso del proprio Green Pass, l’inserimento delle proprie credenziali bancarie. Una vera e propria truffa insomma. Un raggiro in piena regola per un servizio assolutamente gratuito che tra l’altro rientra tra i diritti del cittadino.
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Truffa Green Pass: i consigli del Garante per la privacy
Nelle ultime settimane numerose sono state le segnalazioni alla Polizia postale in merito a tentate truffe o in alcuni casi anche avvenute truffe. Chiaramente per gli utenti il consiglio più utile è quello di stare attenti e non fidarsi di ciò che si legge, immaginandolo per forza autentico. Bisogna proteggersi e saper distinguere una truffa da una vera e propria comunicazione. In ogni cosa bisogna tenere ben presente che tali comunicazioni non avvengono certo su attraverso Whatsapp.
Anche la Polizia postale invita a fare molta attenzione ai link indicati nei messaggi che circolano soprattutto su certe piattaforme. Accertarsi della provenienza della fonte e magari solo dopo rispondere. Le indicazioni su come comportarsi arrivano anche dal Garante per la privacy che invita tra l’altro a non fotografare ne condividere il codice che poi, di fatto, rappresenta il Green Pass.
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“Il codice contiene una miniera di dati personali invisibili a occhio nudo, ma leggibili da chiunque avesse voglia di farsi i fatti nostri – ha dichiarato Guido Scorsa, componente dell’Authority – il rischio è di lasciare in giro per il web una traccia dei propri dati sanitari, che potrebbe essere utilizzata per finalità malevole”. Le parole di Scorsa possono rappresentare il giusto monito per proteggere gli italiani dalle mire dei truffatori ed aiutarli a non cadere nelle truffe create proprio per colpirli nei momenti di maggiore sensibilità.