Scopriamo quali sono le disposizioni da seguire per evitare il pignoramento soldi sul conto corrente senza doversi avvalere di escamotage illegali
Contrarre dei debiti può provocare delle problematiche di vario genere. Naturalmente dolenti o nolenti prima o poi bisogna restituire le somme alle banche o agli altri creditori con cui sono stati contratti dei debiti.
Nei casi più estremi in cui non si vuole in nessun modo adempiere ai propri obblighi, la soluzione finale è il prelievo coattivo sul conto corrente. Per scongiurare che l’Agenzia delle Entrate o altri enti che devono ricevere il denaro, possano rifarsi senza il nostro consenso sul conto, non resta che fare sostanzialmente tre cose, che sono del tutto consentite.
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In primis è bene non avere troppa liquidità sul conto o quasi del tutto vuoto. Una tecnica molto semplice che può essere raggiunta effettuando dei prelievi costanti o trasferendo somme di denaro su altri conti che non abbiano come intestatario il soggetto moroso. Solitamente per fare ciò ci si avvale sia di un istituto bancario differente, sia di una persona terza che può essere un amico e/o un familiare.
Altro stratagemma è chiudere il conto corrente e optare per una carta ricaricabile con Iban per l’accredito dello stipendio del lavoro. L’ultima tecnica è quella di lasciare in giacenza solo il salario o le somme della pensione. Infatti, al momento del pignoramento bisogna lasciare al debitore una quota che rappresenta il diritto al sostentamento.
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Ci si può rifare infatti solo di una parte cospicua dello stipendio o dell’assegno pensionistico. Quindi ad ogni modo chi contrae debiti “non morirà di fame”, ma si potrà trovare comunque una situazione a dir poco spiacevole.