Vivere dei giorni di relax presso una casa vacanza è bello, ma attenti alle truffe. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.
Con l’arrivo della bella stagione sono in tanti a non vedere l’ora di poter finalmente staccare la spina dai vari impegni della vita quotidiana e trascorrere dei momenti all’insegna del relax. Gli ultimi mesi, d’altronde, si sono rivelati particolarmente complicati a causa dell’impatto del Covid sulle nostre esistenze, che ci ha portato a cambiare molte nostre abitudini. Basti pensare al distanziamento sociale, oppure all’utilizzo della mascherina.
Ma non solo, anche chi andrà in vacanza dovrà fare i conti con importanti cambiamenti, per via delle varie limitazioni, volte a contrastare la diffusione del virus. Un contesto particolarmente complicato, che sembra tuttavia non fermare i truffatori. Anzi, sempre più spesso, purtroppo, si rischia di cadere nelle trappole di alcuni malintenzionati, che cercano così di estorcere denaro al malcapitato di turno. Ne è un chiaro esempio la truffa delle case vacanze che, soprattutto in questo periodo, rischia di mietere molte vittime.
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Casa vacanza, la Polizia Postale avverte: i profili dei truffatori
Sono sempre più le persone che decidono di prenotare online le strutture dove trascorrere dei momenti di relax. Un’operazione facile e veloce, che richiede allo stesso tempo la massima attenzione. Sono tante, purtroppo, le trappole disseminate sul web e per questo è necessario prestare la massima attenzione.
A tal proposito Polizia postale e Airbnb hanno deciso di avviare una campagna per aiutare i meno esperti a stare attenti ai tentativi di raggiro, in modo tale da evitare di cadere in trappola. È nata così la “Guida pocket in vacanza come a casa: prenota e parti in tutta sicurezza“, curata da Altroconsumo, Polizia Postale con Airbnb. In particolare sono stati delineati i profili dei truffatori più comuni e alcuni consigli utili per smascherarli. Entrando nei dettagli si annoverano:
- Cervello in fuga. Ovvero finti proprietari che dicono di essersi appena trasferiti all’estero e pertanto non possono mostrare l’abitazione. Un’assenza giustifica da motivi di lavoro e per cui invita a svolgere una trattativa a distanza, per poi richiedere un bonifico internazionale. La trattativa deve essere conclusa entro 24 ore, con il truffatore che provvede ad inviare una finta fattura, salvo poi scomparire una volta percepita la caparra.
- Tecnico informatico. Dopo aver creato un annuncio su Airbnb ed essere stato contattato attraverso questa piattaforma, invita a proseguire la conversazione per posta elettronica. Nel frattempo rimuove l’annuncio, per poi inviare un link diretto al destinatario della comunicazione, che rimanda ad un sito clone, molto simile ad Airbnb. Una volta inseriti i dati, quindi, il truffatore riesce ad agire indisturbato.
- Compare. Anche in questa caso l’host crea un annuncio su Airbnb, sprovvisto di recensioni. Una volta contattato propone un grande sconto, a patto di annullare la prenotazione sulla piattaforma, per poi proseguire la trattativa privatamente. In questo modo, infatti, è possibile risparmiare sulla commissione del portale. Peccato che una volta incassato il bonifico, del truffatore non si avrà più traccia.
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La guida di Polizia Postale e Airbnb per evitare le truffe
Oltre a delineare i profili dei truffatori, Airbnb e la Polizia Postale hanno fornito una serie di consigli utili al fine di evitare di cadere nella trappola dei truffatori. A tal fine si ricorda di:
- Non pagare mai direttamente con bonifico. È opportuno, infatti, pagare esclusivamente attraverso il sito, che in nessun caso prevede il bonifico come strumento di pagamento. Airbnb, in genere, trattiene l’intera somma, per poi inoltrarla all’host solo 24 ore dopo l’avvenuto check-in.
- Non fornire comunicazione fuori dalla piattaforma. In quest’ultimo caso, come è facilmente immaginabile, non è più possibile essere tutelati dalle garanzie fornite dalla piattaforma stessa. Meglio, quindi, stare attenti.
- Non aprire link sospetti. Diffidare da eventuali link ricevuti tramite mail o altri siti. In alcuni casi si potrebbe trattare di pagine clone, che nulla hanno a che fare con Airbnb.
- Prestare attenzione ai cosiddetti alloggi “esca”. Se una volta giunti sul posto viene chiesto un cambio di sistemazione, si consiglia di documentare tutto e contattare la piattaforma in modo tale da avere un rimborso totale.