Attenzione a optare per il Superbonus se non si è in regola su tutto. I controlli sono meticolosi e alla rete non si sfugge.
E’ vero che i bonus sono degli incentivi pensati per semplificare la vita a chi è costretto a subire gli effetti della pandemia. Ma è anche vero che è sempre bene non approfittarsi degli aiuti che vengono concessi. Il Superbonus del 110% è una di quelle agevolazioni che permettono sì di beneficiare di un’importante detrazione fiscale ma rappresenta anche una di quelle più regolamentate. E, quindi, più soggette al rischio di incorrere in qualche reato se non si procede secondo tutti i crismi. Questo per un motivo molto semplice: rispetto ad altri bonus, che si limitano a concedere agevolazioni tutto sommato contenute, ri-esigibili qualora fossero accertate irregolarità, con il Superbonus ci si trova di fronte a cose più grandi.
I controlli sono molto più serrati, specie per verificare se chi accede all’agevolazione sia in regola sia dal punto di vista di una determinata abitazione che di appartenenza a una data categoria professionale. E lo sgarro non è proprio previsto. Un’attestazione falsa, ad esempio, potrebbe costare una pena fino a un anno di reclusione o una multa da 51 a 516 euro. Il tutto, regolato dall’articolo 481 del codice penale. Ma non solo. La serie di reati in cui si può incorrere nel procedere con la fruizione del Superbonus è piuttosto lunga.
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Superbonus, perché le procedure vanno rispettate alla lettera
Solo due articoli dopo, al 483, viene spiegata un’altra punizione. Nello specifico, per chi attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, dei fatti dei quali è destinato a provare la veridicità. Qualora non riuscisse a farlo, rischierebbe una pena fino a due anni di reclusione. Una sanzione più lieve è prevista solo per il visto di conformità, per il quale non è prevista la produzione in forma di dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio. A ogni modo, meglio stare attenti alle false attestazioni per il Superbonus 110%. Arrivare ai fatti con alle spalle una documentazione non veritiera significherebbe non passare i controlli e incorrere in sanzioni estremamente pesanti.
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Un altro aspetto a cui prestare attenzione, è un reato penal-tributario. In questo caso, i lavori saranno già stati realizzati ma all’emissione delle fatture verrà registrata la falsità in ordine alla corrispondenza tecnica o normativa ai requisiti per accedere alla detrazione fiscale. La pena, in questo caso, potrebbe tradursi in una reclusione fra i 3 e gli 8 anni per dichiarazione fraudolenta di chi si avvalga di documenti falsi. Inoltre, è sempre bene finire ciò che si comincia. Avviare le opere del Superbonus e non terminarle, oppure non realizzarle per nulla o andare sovraffattura, potrebbe significare perdere il beneficio. Oltre che rischiare una pena da un anno e sei mesi fino a 6 anni per non aver versato le somme dovute, utilizzando in compensazione, quindi, crediti inesistenti.