Sette patologie gastriche danno diritto alla pensione di invalidità. Scopriamo quali sono e quali agevolazioni sono previste.
Alcune patologie gastriche consentono di ottenere una pensione di invalidità. L’incidenza dei problemi gastrointestinali è in aumento tra la popolazione e tante persone presentano disturbi che impediscono il regolare svolgimento del lavoro. Soddisfacendo alcuni requisiti, l’INPS riconoscerà l’invalidità ma avrà bisogno di certificati medici che attestano la reale presenza della patologia. In seguito all’acquisizione della documentazione, l’ente attribuirà un punteggio chiave per l’identificazione della percentuale di invalidità e l’assegnazione della pensione.
Come accennato, le patologie riconosciute dall’Ente di Previdenza come rientranti nella pensione di invalidità sono sette. Ecco l’elenco:
Oltre alle patologie elencate ricordiamo la stenosi esofagea con ostruzione serrata che comporta una gastro/entero stomia e a cui corrisponde un’invalidità del 100%. In questo caso, il riferimento è a vari tipi di agevolazioni economiche che possono rendere più semplice la gestione della problematica gastrointestinale.
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Qualora l’INPS riconoscesse la presenza di una delle sette patologie riferite a problematiche a livello di intestino e stomaco, il soggetto richiedente potrebbe ottenere la pensione di invalidità. L’importo dell’assegno mensile è di circa 300 euro, precisamente di 287,09 euro per l’anno in corso.
La richiesta di invalidità deve essere inoltrata all’INPS che inizierà la procedura volta alla verifica di quanto segnalato dall’utente. Ricordiamo che a sostegno della reale presenza della patologia gastrointestinale dovrà essere presentata la documentazione rilasciata dal medico curante.