Il rincaro dei prezzi non scoraggia la domanda turistica per le seconde case. Anzi, il flusso di denaro sarà parecchio ingente.
Richiesta dei mutui e, di conseguenza, acquisto dell’immobile. Il mercato delle case potrebbe subire un’inaspettata impennata. O forse non tanto inaspettata, almeno per quanto riguarda le seconde case. I dati preliminari sulla prenotazione rendono chiaro un concetto: l’estate potrebbe portare sorprese impreviste e, visti i tempi, anche abbastanza importanti in termini economici. Merito della domanda turistica, che in Italia sembra far leva proprio sul mercato delle seconde case più che dell’attività ricettiva. Una delle tante variazioni imposte dalla pandemia, anche in tempi di tentativi di ripresa.
Un anno di risparmi ha rafforzato la capacità di spesa, anche se i rincari dovuti all’inflazione faranno sentire il loro peso. Ma probabilmente dopo il mese di luglio, quando perlopiù la stagione estiva sarà già iniziata e i risparmi accumulati già convogliati alle ferie estive. Inoltre, anche la riorganizzazione dei flussi turistici ha dato il suo contributo, escludendo alcune zone rispetto ad altre che, invece, hanno visto accrescere la loro potenzialità. E in questo rientra il mercato delle seconde case.
Anche la questione Covid potrebbe limitare gli spostamenti, perlomeno quelli sulle lunghe distanze. Per questo in molti sembrano optare per l’offerta del mercato delle seconde case che, al momento, gode di due importanti novità. Innanzitutto, specie nelle città medio-grandi e sedi universitarie, gli affitti che vanno per la maggiore sono quelli a medio e lungo termine. Diverso il discorso per le località di mare o montagna, dove la domanda sale. La casa viene considerata più sicura dell’albergo e, inoltre, subisce un incremento del periodo di soggiorno. Dai 10 giorni medi alle tre settimane circa.
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A questo punto, il flusso di denaro sarà ingente, pur se determinato da alcuni parametri. Quello geografico innanzitutto, ma anche quello dell’aumento del numero medio dei giorni di vacanza. Questo, infatti, determina la quasi impossibilità di un proprietario di seconde case, almeno per lunghi periodi, di restare con l’immobile sfitto. Infine, il tasso di prenotazioni: già due terzi delle località minori e quasi il 90% di quelle maggiori, sono già bloccate per il mese di agosto. Tasselli di un mosaico che parla di un aumento medio dei prezzi del 2,5% fino a un 5% circa nelle località più rinomate. Una bella mobilitazione di denaro.