Vediamo cosa si intende per minimo vitale sulle pensioni. Un concetto che viene applicato in alcune situazioni piuttosto particolari: ecco quali
Accumulare dei debiti può capitare un po’ a tutte le persone a prescindere dalla fascia d’età. Per questo anche i soggetti anziani sono a rischio sotto questo punto di vista. I creditori possono rifarsi su di loro attingendo direttamente dalla pensione, ma a differenza dei lavoratori esistono dei vincoli e delle tutele differenti.
Infatti se lo stipendio può essere pignorato per intero, la pensione prevede un minimo vitale, che possa permettere al pensionato di vivere dignitosamente la propria esistenza nonostante la situazione morosa. D’altronde una persona un più avanti con l’età ha probabilmente bisogno di cure e farmaci particolari.
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Minimo vitale Pensioni sulle pensioni pignorabili: come si determina
Quindi per effetto di ciò anche se la pensione è pignorabile, la legge pone il limite del minimo vitale, che è a tutti gli effetti una parte non pignorabile del trattamento pensionistico. Al di sotto di questa soglia non si può scendere.
Il pignoramento può avvenire in due modi. Dopo l’erogazione, quindi presso la banca in cui è depositata o prima ancora e quindi direttamente all’Inps.
In quest’ultimo caso viene prelevato il 20% d’eccedenza rispetto al minimo vitale. Qualora invece la pensione sia più bassa del minimo vitale non si rischia nessun prelievo forzoso. Scenario differente se il pignoramento avviene direttamente alla banca, che ogni mese trattiene il 20% dell’importo della pensione.
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Tuttavia non tutte le pensioni possono essere soggette a pignoramento, come ad esempio quella di invalidità civile, le prestazioni di assistenza, l’assegno di accompagnamento erogato a chi ha problemi gravi di deambulazione e pensione sociale. Sono invece pignorabili le pensioni di anzianità e di vecchiaia maturate attraverso i contributi versati negli anni di lavoro e la pensione ai superstiti.