La normativa vigente sembra non offrire soluzioni riguardo la cessione del quinto. Ecco cosa succede quando subentra la Cassa integrazione.
E’ una delle strategie di restituzione di un prestito più usate ma, a conti fatti, anche una delle più dispendiose. Nel senso che, una volta optato per la decurtazione di una parte dello stipendio o della pensione per onorare gradualmente un debito, tornare indietro diventa quantomeno difficile. E, soprattutto, la capacità di gestione delle risorse è estremamente ridotta, specie nel caso in cui, ipotesi peggiore, subentri una situazione di fermo alle entrate. Va detto, comunque, che anche in presenza di una cosiddetta “riduzione coatta” degli importi di retribuzione mensile, chi si trova in tale situazione avrebbe diritto a una sospensione delle rate.
Di fatto, qualcosa di non molto diverso rispetto ad altre forme di restituzione di un prestito. In effetti, come in altri casi, possono subentrare situazioni limite come la procedura della Cassa integrazione o, più semplicemente, la perdita momentanea del lavoro. Senza considerare che un periodo come questo, caratterizzato da un lungo blocco delle attività, ha provocato condizioni di difficoltà per moltissimi lavoratori italiani. In queste circostanze, è possibile fare richiesta di una sospensione della rata. Interviene in merito la legge n. 180 del Testo Unico, che disciplina la cessione del quinto al pari del pignoramento.
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Cessione del quinto, quando e come si può sospendere
Stando alla normativa vigente, la cessione del quinto prevede che il datore di lavoro o l’Inps stesso, prelevino dalla retribuzione mensile del lavoratore la quinta parte di essa, da destinare all’estinzione del debito. In questo particolare frangente di difficoltà economica, per molti tradotto nella sospensione a oltranza dell’attività lavorativa e nel subentro della cassa integrazione, interverrebbero dei provvedimenti specifici. Ad esempio, il Dl 9/2020 sulle “Misure urgenti di sostegno per le famiglie, lavoratori e imprese all’emergenza epidemiologica da COVID-19”. Qui sono incluse numerose agevolazioni per coloro tenuti alla restituzione di un debito e soggetti a rateizzazione.
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Fra tali debiti, rientrerebbe anche la forma di cessione del quinto, anche se nel decreto Cura Italia non vi sono riferimenti specifici, nonostante figurino sospensione delle rate dei mutui e altri provvedimenti simili. In sostanza, qualora subentrasse la misura della Cassa integrazione, stando così le cose per il lavoratore non si potrebbe accedere a una sospensione delle rate della cessione del quinto, nonostante l’agevolazione sia valida per altre circostanze simili. Difficile, a questo punto, pensare a modifiche della normativa in fase di ripartenza. Di tempo ce n’è già stato.