Ristrutturazione, efficientamento energetico, impiantistica: di bonus per i lavori di casa ce ne sono parecchi. Basta saper scegliere.
Se dovesse occorrere fare dei lavori in casa, nonostante tutto questo sarebbe il periodo migliore. La ragione è che la pioggia dei bonus, quasi tutti mantenuti dal governo Draghi nonostante lo scetticismo iniziale, rendono più agevole, oltre che più conveniente, investire i propri soldi per ristrutturazioni, efficientamento energetico e lavori di impiantistica. La Legge di Bilancio 2021, in questo senso, ha immesso diverse agevolazioni, tutte incentrate a migliorare le abitazioni da un punto di vista degli impianti (ad esempio elettrodomestici classe A ++ e quant’altro) e non solo.
Il Superbonus del 110% ha convogliato in sé più o meno tutte le caratteristiche primarie dei vari bonus per la casa ma, insieme, agisce una combinazione di agevolazioni che possono integrarsi con esso o essere utilizzate indipendentemente. In sostanza, una serie di bonus che consentono di risparmiare nei lavori domestici o nell’acquisto di dispositivi come lavatrici, caldaie e simili, beneficiando di detrazioni importanti o sconti in fattura. Agevolazioni che sono rimaste, prorogate e in alcuni casi rafforzate.
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Ristrutturare o riqualificare un immobile richiede tempo e soldi. La misura del Superbonus 110%, tuttavia, è stata introdotta proprio in risposta a questo problema. Introdotta dal Decreto Rilancio e valida fino al 30 giugno 2022, riconosce una detrazione, appunto, del 110% per i costi dei lavori di ristrutturazione a partire dall’1 luglio 2020. I lavori in questione sono legati all’efficienza energetica, all’installazione di fotovoltaici, impianti di ricarica per veicoli elettrici o interventi di antisismica. Se poi, assieme a questi, dovessero essere realizzati interventi minori (come l’installazione di un condizionatore), rientrerebbero anch’essi nel bonus. La detrazione è riconosciuta per 5 quote annuali. Si può optare per cessione del credito o sconto in fattura.
Quaranta miliardi di euro in Legge di Bilancio per l’Ecobonus, che consente interventi di riqualificazione energetica e porta in dote detrazioni frazionabili in 10 rate su base annuale dell’importo speso. A seconda dell’intervento, si può arrivare a detrazioni pari al 65%. La riconversione su beni strutturali è particolarmente indicata per l’utilizzo dell’Ecobonus. Nel caso del Sismabonus, invece, la detrazione è pari al 50% su un totale di 96 mila euro per ogni immobile, applicata di anno in anno. La detrazione può essere divisa in 5 rate.
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Si va dal Bonus facciate a quello da 16 mila euro per gli elettrodomestici, passando per il Bonus Ristrutturazioni, al quale l’Agenzia delle Entrate dedica un capitolo citando l’articolo 16 bis del Dpr n. 917/86. Si tratta di una detrazione Irpef del 36% su un costo non superiore a 48 mila euro. Una detrazione al 50% sarebbe possibile su spese più elevate, fino a un massimo di 96 mila euro.