Il Reddito di cittadinanza non è mai piaciuto del tutto al governo Draghi. Tuttavia, non si lavora alla cancellazione ma a un miglioramento strutturale.
Di un possibile accantonamento del Reddito di cittadinanza se n’è parlato in abbondanza in passato. La sensazione che la misura fortemente caldeggiata, all’epoca, dal governo gialloblu fosse realmente in pericolo, tuttavia, non è mai stata tangibile come oggi. Il problema si pone esattamente in corrispondenza del periodo che viviamo. Secondo quanto riportato da diversi approfondimenti sul tema, la misura del Reddito avrebbe provocato una sorta di controindicazione. Alcuni beneficiari, infatti, preferirebbero usufruire dell’incentivo piuttosto che cercarsi un lavoro.
Un problema posto anche in passato ma che, anche a fronte di un governo guidato da un premier che non hai straveduto per il Reddito di cittadinanza, potrebbe mettere definitivamente in dubbio la misura. Il sostegno mensile, in pratica, non starebbe funzionando come ci si aspettava. L’altra campana, però, dice che l’offerta di lavoro non arriverebbe a compensare quanto percepito con l’indennità, o comunque non offrendo le medesime garanzie. Un gatto che si morde la coda e non certo da oggi.
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Reddito di cittadinanza, le parole del ministro del lavoro
Nei giorni scorsi, in realtà, sembrava non ci fossero grossi problemi. Il governo sembrava convinto a mantenere in ballo il Reddito, anche prendendo atto del periodo di difficoltà oggettiva per molte famiglie e soprattutto per i giovani. In Parlamento, infatti, più che la cancellazione si è discusso di una modifica, attraverso un emendamento al Sostegni bis che di fatto alleggeriva il numero dei beneficiari tramite le offerte di lavoro stagionali. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha quindi rassicurato sulla permanenza del provvedimento, invitando tutti a “smettere con questa caricatura sul Reddito di cittadinanza”.
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Questo non significa, a ogni modo, che non vi sarà spazio per il cambiamento. Anzi, il gioco potrebbe essere avviato tramite le politiche attive, incrementando formazione e qualità, al fine di rafforzare la schiera di profili professionali e allargare le possibilità di lavoro. Una misura di contrasto alla povertà che punta soprattutto sui giovani ma che, almeno sul momento, non risolve il problema dei posti di lavoro mancanti. Secondo Orlando, parlare del Reddito di cittadinanza come un aiuto a trovare lavoro è stato un errore. Il punto, quindi, non è la cancellazione della misura, quanto un miglioramento in grado di far quadrare davvero sostegno e offerta di lavoro. Una bella sfida.