Come andare in pensione anticipata già dal gennaio 2022: tutte le date da rispettare o gli anni di contributi
Ormai è uno dei temi centrali per chi sa che andrà in pensione nei prossimi anni, se non al prossimo. Quota 100 ci lascerà alla fine di quest’anno e si prova a capire quale manovra la sostituirà, con Quota 41 che piace sempre di più all’attuale Governo.
Intanto, la Corte dei Conti si è premurata di calcolare la spesa previdenziale nel rapporto 2021 sul coordinamento della finanza pubblica. Secondo questo studio, nei prossimi due anni, l’andamento della spesa previdenziale potrebbe mettere in difficoltà i soldi pubblici.
La proposta della Corte è quella di: “costruire, eventualmente con gradualità ma in un’ottica strutturale, un sistema di uscita anticipata che converga su una età uniforme per lavoratori in regime retributivo e lavoratori in regime contributivo puro”.
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Si punta all’uscita dal lavoro prima dei 67 anni, per provare a sovvertire le cose e portare i lavoratori in regime pienamente contributivo, con l’attuale legislazione che già ha un’arma del genere nel proprio bagagliaio, con la possibilità di uscita a 64 anni. A tal proposito scopriamo anche se per le donne, le età pensionabili sono uguali a quelle degli uomini. Quella dell’uscita dal mondo del lavoro con 3 anni di anticipo, sembra essere una soluzione che verrà molto perseguita, proprio dopo l’addio a Quota 100.
Intanto, la curiosità è come poter andare in pensione in anticipo, già dal gennaio 2022. Ci si potrà andare all’età concordata di 67 anni se in possesso di 20 anni di contributi. 66 anni e 7 mesi invece, è l’età per gli addetti alle mansioni gravose, mentre chi entra nel regime contributivo necessita solo di 5 anni di contributi, purché si siano raggiunti i 71 anni d’età.
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Inoltre, la pensione anticipata dà proprio una possibilità in più. Quella di svincolarsi dal mondo del lavoro anche senza raggiungere una data età anagrafica, ma grazie ai contributi. Per gli uomini, bastano 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre per le donne, 41 anni e 10 mesi. Inoltre, per tutti i lavoratori sprovvisti di contributi al 31/12/1995, c’è la possibilità di uscita a 64 anni di età e 20 anni di contributi.