Per i mutui continua a essere privilegiata la strada del contratto a tasso fisso. E, secondo gli esperti, è una scelta saggia.
Nel momento in cui si decide di accendere un mutuo, quasi sempre per l’acquisto di una casa, si fa riferimento sostanzialmente a due fattori: l’importo che si andrà a chiedere e, soprattutto, il tasso che verrà applicato. Esistono diversi portali, in rete, che consentono di fare una prima indagine preliminare per capire non solo quanto conviene chiedere ma anche quale sia la banca migliore alla quale rivolgersi. Norme di prudenza che valgono più che mai in un momento storico in cui è subentrato un fattore destabilizzante come una pandemia a sparigliare le carte in tavola. Specie quelle relative al welfare familiare.
Non tutti sanno, però, che le eventuali difformità dei tassi per i mutui, in un periodo piuttosto che in un altro, sono date dal tasso di riferimento Eurirs, calcolato giornalmente dall’European Banking Federation. Di fatto, la pietra di costruzione primaria dalla quale partire per determinare l’applicazione dei tassi nel momento in cui si concede un prestito di tale portata. E buttare un occhio all’Eurirs, consentirebbe di capire anche un’altra cosa: quale tasso convenga di più fra quello fisso e quello variabile.
LEGGI ANCHE >>> Mutuo giovani, attenzione: tanti i vantaggi, ma non mancano contraddizioni
Mutui, le rate cambiano: ecco perché
Al momento, l’Eurirs si attesta ai minimi storici. E le previsioni fanno sapere che non solo si resterà su livelli bassi ma che prossimamente potrebbe essere registrato un calo ulteriore. Questo significa che, qualora si decida di fare richiesta per dei mutui, converrebbe seguire la linea del tasso fisso. Per quanto riguarda l’Euribor, l’indice dei mutui a tasso variabile, si registrano tuttavia dei movimenti interessanti. Fermo restando che il fisso, di per sé, garantisca meno rischi, in quanto non soggetto alle oscillazioni di mercato e, per questo, senza possibilità di veder modificare le proprie rate.
LEGGI ANCHE >>> Mutuo prima casa, il Sostegni bis ne pensa un’altra: pronta l’estensione
Tuttavia, gli esperti segnalano dei cambiamenti nel sistema di calcolo per l’Euribor. Il che, di fatto, porterà in dote un abbassamento delle rate. Questo perché, secondo il nuovo metodo, l’indice andrebbe calcolato non sugli scambi dichiarati ma su quelli effettivi. In sostanza, per chi paga rate di mutui a tasso variabile, non andrebbe incontro a variazioni rispetto a quanto sottoscritto nel contratto originario. E questo nonostante le oscillazioni previste, indicate come più frequenti rispetto al passato. Una buona notizia che, però, resta legata al mese di giugno. A luglio la situazione potrebbe già essere diversa, in quanto si parla di ritocchi all’insù dei tassi variabili. Tutto dipende da Euribor.