Conto corrente svuotato: come tutelarsi e quando la banca è colpevole

In caso di phishing sul conto corrente quale ruolo ha la banca? Le truffe bancarie continuano ad imperversare nonostante gli avvertimenti, vediamo come evitarle.

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Il phishing bancario è una pericolosa truffa messa in atto per svuotare i conti correnti dei malcapitati. Da anni le banche avvisano i clienti di queste operazioni truffaldine che per certi versi risultano semplici da individuare se si è a conoscenza delle modalità utilizzate dai truffatori. Il phishing prevede di recuperare password, dati personali, codici e pin del correntista in modo tale, poi, da poter entrare facilmente nel conto corrente e spendere il denaro versato. Come evitare il raggiro?

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Riconoscere il phishing bancario: ecco come tutelare il conto corrente

La truffa nota come phishing bancario si attua con l’invio di un sms o di una e-mail dalla grafica del tutto simile all’originale intestazione della banca di appartenenza. Il correntista, nella fretta di leggere, non presta particolare attenzione al link ed apre il messaggio o l’e-mail certo che la comunicazione arrivi dall’istituto di credito presso cui ha aperto un conto corrente.

Il testo che avrà davanti dirà che è stata scoperta una frode sull’account, inviterà a cliccare su un indirizzo e-mail ed avviserà che è necessario modificare immediatamente i dati di accesso. Per farlo, il cliente dovrà cliccare su un link o fare l’accesso all’home banking. Operazioni che i truffatori utilizzeranno per rubare le informazioni personali del malcapitato.

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Identificare i finti messaggi e le e-mail truffa

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Per identificare una falsa comunicazione, il correntista dovrà prestare particolare attenzione a precisi aspetti dell’e-mail o del messaggio. La presenza di errori grammaticali è il primo segno di una truffa. Spesso, infatti, i truffatori stranieri fanno ricorso al traduttore e, così, i testi avranno strafalcioni o nessi linguistici sbagliati.

Attenzione, poi, ai refusi. Gli errori di stampa sono comuni in finte comunicazioni, vengono utilizzati apposta per non far finire l’e-mail tra le spam oppure tra le e-mail pericolose. Inoltre, è importante leggere attentamente il link indicato nel messaggio dato che sarà differente dall’indirizzo ufficiale della banca e spesso non finirà con .it né con .com.

Cosa fare se si sospetta una truffa

Le banche avvisano costantemente i clienti di non fornire dati tramite Internet, di prestare attenzione alle comunicazioni di frodi e di difficoltà di accesso all’home banking. Prima di compiere qualsiasi operazione online è bene telefonare direttamente all’istituto di credito e verificare la veridicità della richiesta.

Cadendo vittima della truffa, poi, bisognerà avvisare subito la banca che provvederà a bloccare ogni operazione sul conto corrente. Successivamente si potrà inoltrare la denuncia alle autorità di riferimento e alla banca stessa, per affermare la propria estraneità alle operazioni fraudolente.

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Se la truffa si compie, la banca è colpevole?

Il ruolo della banca è di vigilare e monitorare con efficienza i conti correnti dei clienti. Qualora venisse appurato che tale monitoraggio non è stato effettuato, la banca sarebbe chiamata a risarcire la vittima della frode. Azioni come cambio del pin, accesso da un indirizzo IP differente da quello utilizzato solitamente dal cliente, lo svuotamento del conto sono segnali che l’istituto avrebbe dovuto approfondire e, di conseguenza, tutelare il cliente.

Se la banca viene considerata colpevole, dovrà corrispondere al cliente la metà della somma rubata dai truffatori.

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