Dopo più di 9 anni la Corte Suprema indiana ha messo la parola fine su tutti i procedimenti giudiziari nel Paese nei confronti dei due Marò, ovvero Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.
Sono trascorsi più di nove anni da quando Italia e India si sono resi protagonisti di una controversi internazionale in seguito all’arresto dei due Marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, imbarcati sulla petroliera italiana Enrica Lexie come nuclei militari di protezione.
Accusati di aver ucciso nel febbraio del 2012, al largo della costa del Kerala, stato dell’India sud occidentale, due pescatori, Valentine Jelastine e Ajeesh Pink, i due militari italiani vennero immediatamente arrestati. Da quel momento ha avuto inizio un vero e proprio calvario giudiziario, che sembra essere giunto finalmente ad una conclusione.
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Come si evince dal giornale The Hindu, la Corte Suprema indiana ha ordinato la chiusura di tutti i procedimenti giudiziari contro i due Marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Dopo quasi dieci anni, quindi, la giustizia indiana ha deciso di mettere la parola fine sulla vicenda, dopo aver accettato un risarcimento, da parte dello Stato italiano al ministero degli Esteri di Delhi, di 100 milioni di rupie, ovvero circa 1,1 milioni di euro.
Stando a quanto si evince dai media locali, i familiari dei due pescatori riceveranno 40 milioni di rupie a famiglia. Gli altri 20 milioni, invece, saranno destinati a risarcire Freddy Bosco, il proprietario del peschereccio. A tal proposito, in una nota della Corte, sempre come riportato dai media locali, si evince: “Siamo soddisfatti che il pagamento ex gratia già presentato possa essere considerato un importo ragionevole di compensazione e interesse degli eredi. Riteniamo che sia adatto a chiudere tutti i procedimenti in India, compresi i procedimenti penali“.
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“Chiusi tutti i procedimenti giudiziari in India nei confronti dei nostri due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre“, ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Per poi aggiungere: “Grazie a chi ha lavorato con costanza al caso, grazie al nostro infaticabile corpo diplomatico. Si mette definitivamente un punto a questa lunga vicenda“.