Quando si sostengono delle spese sanitarie all’estero, bisogna considerare le divergenze rispetto a quanto avviene in Italia. Vediamo la procedura.
Non è mai facile la decisione di trasferirsi in un Paese estero. I cambiamenti sono molti e non passano solo dalla nuova abitudinarietà da costruire. Anche l’adattamento ai nuovi sistemi monetari, fiscali e contributivi richiede un importante sforzo, sia da un punto di vista umano che economico in alcuni casi. Eppure, non sempre il soggiorno all’estero è definitivo. Può accadere che il periodo sia limitato a una vacanza oppure a un periodo di sosta provvisoria. Questo non toglie che, nel momento in cui si è da qualche parte che non sia il nostro Paese, possano capitare degli inconvenienti.
Cosa accade se, durante una vacanza ad esempio, dovessimo acquistare per necessità un farmaco o sostenere qualsiasi altra spesa medica? Specie, naturalmente, se con particolare dispendio in termini economici. In Italia sarebbe sufficiente esibire una tessera sanitaria per poter accedere alle future detrazioni. Se ci si trova oltre confine, invece, le cose cambiano, e anche di parecchio. Tuttavia, ci sono dei modi per procedere senza perdere il diritto alla detrazione.
LEGGI ANCHE >>> Spese sanitarie online, come funziona con la detrazione
Spese sanitarie all’estero: come funziona con la traduzione
Innanzitutto bisogna far riferimento alla normativa vigente, la quale prevede che le spese sanitarie all’estero possano essere dichiarate e detratte. Sia nel 730 che nel Modello unico. Il Fisco, tuttavia, non è in grado di riconoscere il momento in cui effettuiamo una spesa di questo tipo, proprio perché non siamo nella facoltà di esibire la tessera sanitaria. Per questo è necessario conservare le ricevute ed esibirle al Caf per eventuali controlli. Le fatture rilasciate all’estero, tuttavia, non sono sufficienti. Occorrerà rivolgersi a un traduttore giurato e convertire il prezzo pagato (se in valuta diversa dalla corrente) in moneta comune.
LEGGI ANCHE >>> Spese sanitarie in contanti, cosa fare per non perdere la detrazione
Per quanto riguarda la traduzione delle fatture, qualora le cliniche estere non ne rilasciano una con servizio di traduzione, bisognerà verificare che il documento contabile sia conforme alla normativa vigente in Italia. Va inoltre ricordato che le spese di viaggio per recarsi in una determinata località, queste no, non sono detraibili. Se lo spostamento è dettato da necessità mediche, occorrerà informarsi prima circa le modalità di rilascio delle fatture. In questo caso, il documento contabile necessiterà la traduzione. Una verifica preliminare, in sostanza, è sempre buona cosa.