Stop ai prelievi bancomat, irruzione del Codacons sulle strategie Iliad e ripartenza della macchina fiscale: tutti i temi caldi.
Era stato annunciato che, con l’arrivo dell’estate, sarebbero cambiate molte cose in seno alle banche. In particolare in quella che può essere definita la lotta al sistema del contante, al fine di favorire la tracciabilità dei pagamenti. Una strategia non del tutto condivisa dai clienti ma che, nel caso di alcuni specifici istituti di credito, non è più nemmeno tanto una strategia ma un piano effettivo pronto a essere messo in atto. L’irruzione della pandemia, naturalmente, ha favorito tutto ciò che materiale non è, potenziando i servizi online (praticamente in qualsiasi campo) e, per forza di cose, limitando il raggio d’azione nello svolgere alcune pratiche di persona. O con i vecchi sistemi.
Ed ecco che, assieme a iniziative come il Cashback, il potenziamento del sistema cashless passa anche dallo stop ai prelievi negli sportelli bancomat. Una notizia che, solo pochi anni fa, avrebbe fatto gridare allo scandalo ma che oggi, grazie anche allo snellimento delle procedure online, viene assorbita con maggiore efficacia. Il caso di Ing, banca che conta milioni di utenti, è decisamente emblematico. Da luglio, stop ai prelievi bancomat e commissioni precise a chi li eseguirà presso altri istituti di credito. Il piano è già fatto: nessun addebito per i clienti da prima del 2018 per un prelievo in altri sportelli, a patto che sia superiore a 50 euro. Al di sotto, commissione di 0,50 centesimi. Per tutti gli altri, non si sfugge: commissione fissa a 0,75 centesimi per tutti gli sportelli d’Italia.
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Non tutto oro quel che luccica, nemmeno nel caso delle compagnie telefoniche. Tant’è vero che, negli ultimi giorni, all’attenzione del Codacons è finita addirittura Iliad, che ha lanciato una campagna di vantaggiose tariffe per l’estate ma, a quanto sembra, con qualche controindicazione di troppo. Il Codacons ha inoltrato un richiamo alla compagnia in quanto, a seguito di alcune analisi, Iliad non consentirebbe il passaggio a un nuovo piano tariffario. In pratica, stando così le cose, le nuove offerte sarebbero valide esclusivamente per i nuovi utenti. Una circostanza che ha scatenato parecchie lamentele fra gli abbonati. Il Codacons, inoltre, tira le orecchie anche sulle modalità di cambiamento, che provocherebbe danni ambientali a causa dei continui, necessari viaggi dei corrieri per consegnare le nuove sim.
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Non è una novità che l’arrivo dell’estate porta venti di cambiamento. Soprattutto perché, in una fase di ripresa dalla pandemia, è pronta a rimettersi in funzione anche la macchina del Fisco. E per coloro che si ritrovano a dover far fronte a una cartella esattoriale, il problema potrebbe essere davvero serio. Decisamente di più dell’impossibilità di un prelievo a un bancomat. Anche perché la crisi è tutt’altro che alle spalle e un debito da saldare potrebbe aprire spiragli anche più drammatici, incluso lo spettro del pignoramento su conto corrente e pensione. Rispetto a qualche anno fa, gli iban non pignorabili non esistono più.
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Va ricordato, però, che non tutto è prelevabile da un conto. Per una pensione, ad esempio, bisogna tener conto della quota minima vita, di 690,42 euro per il 2021. Il 20% dell’importo in eccedenza, invece, potrà essere pignorabile prima dell’entrata della pensione.