L’Unione Europea avverte l’Italia sulla questione mutui ed invia una lettera di messa in mora per segnalare l’infrazione.
L’Unione Europea accusa l’Italia di non applicare la direttiva sul credito ipotecario e richiede cambiamenti da apportare il prima possibile. A trarre benefici da questa ammonizione saranno i consumatori che potranno ottenere vantaggi da un aumento della concorrenza. I mutui devono essere pensati per tutti, famiglie, single, giovani, pensionati, coppie giovani e non, per chi acquista una prima casa e per chi ne acquista una seconda. E l’Italia deve rispettare le regole e le norme decise dall’Unione Europea se non vuole incorrere in gravi conseguenze.
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La commissione europea avanza giuste richieste all’Italia
La Commissione Europea ha inviato all’Italia una lettera di messa in mora per quanto riguarda i mutui. Parliamo di una procedura di infrazione segnalata al nostro paese che si è reso colpevole di non mettere in atto le direttive europee in relazione al credito ipotecario.
La richiesta è di introdurre maggior competitività permettendo agli intermediari creditizi la libera circolazione. Inoltre si richiede all’Italia di adottare correttamente tutte le misure di sicurezza volte alla tutela del consumatore nel settore dei mutui. I punti su cui il nostro paese deve lavorare sono, dunque, l’apertura dei mercati nazionali alla concorrenza straniera e il miglioramento delle condizioni per il cliente.
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Conseguenze per l’Italia se non si adatta alle richiesta
La Commissione Europea ha dato due mesi di tempo all’Italia per regolare la questione mutui e mettersi in regola con le direttive europee. Nel caso in cui i cambiamenti richiesti non dovessero verificarsi, Bruxelles passerebbe al gradino successivo della procedura di segnalazione dell’infrazione, il parere motivato.
L’Unione Europea è chiara sulle motivazioni alla base delle richieste all’Italia. La concorrenza porterebbe ineguagliabili vantaggi ai consumatori finali concedendo più scelta a costi inferiori. In aggiunta si aumenterebbe la sicurezza dei cittadini nel settore dei mutui. Lo scopo europeo sembra nobile ma non bisognerà prendere la decisione di affidarsi ad una banca estera in maniera leggera anche quando (e se) la competizione aumenterà.
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Il precedente preoccupante
Un esempio da considerare è il caso della banca svizzera BNP Paribas Personal Finance che proponeva un mutuo in franchi svizzeri rimborsabili in euro. Il cambio è risultato legato a rischi non indifferenti che non erano stati segnalati espressamente nel contratto. Se la trasparenza e la sicurezza vengono meno è preferibile affidarsi alle proposte italiane chiare e dettagliate piuttosto che rivolgersi verso un prodotto estero. Dato il precedente ci auguriamo che i controlli UE siano maggiori e che l’attenzione del consumatore resti alti.