Grosse novità in arrivo per il Bonus Inps. Il Decreto Sostegni bis rilancia ed estende il ventaglio dei beneficiari. Tutto quello che c’è da sapere.
Inflazione, ripartenze stentate, incognite vaccinali… Non è un periodo facile per l’Italia che si affaccia alla stagione estiva, come del resto per nessun Paese (praticamente tutti) che abbia avuto a che fare con il Covid-19. Tuttavia, si tratta di una fase messa in conto. Il rischio di trovarsi di fronte a un periodo di ripresa in salita era palese tanto quanto gli effetti immediati della crisi economica. E, per questo, la tranche di aiuti promessi, per le imprese come per le famiglie, diventa fondamentale per tamponare le ferite e guardare alla ripartenza attraverso l’allentamento graduale delle restrizioni.
Per quanto riguarda la politica dei bonus, nonostante qualche reticenza iniziale, sembra che il governo Draghi non ci sia andato giù troppo pesante. Molti sono rimasti, altri sono stati persino maggiorati. E alcuni, come il Bonus Inps, riceverà addirittura un allargamento dei beneficiari con il Decreto Sostegni bis. Una bella notizia per i genitori, dal momento che accanto alle mamme single, il sostegno spetterà ora anche ai papà.
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Ancora non c’è l’ufficialità, ma il contributo da 500 euro (netti) potrebbe presto allargare il proprio raggio d’azione. Una cospicua cifra mensile non solo per le donne che crescono figli da sole ma, e questa è la novità rispetto a quanto previsto in Decreto Rilancio, anche per i papà. Un dettaglio non trascurabile, considerando che si tratta di un bonus da 500 euro che andrà a coprire un triennio (2021-2023). In pratica, una correzione del vecchio Bonus Inps che, inizialmente, aveva lasciato fuori i padri dai beneficiari. Un aspetto che non aveva mancato di destare qualche polemica poiché i criteri di assegnazione erano validi sia nel caso di un genitore che dell’altro.
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La determinazione delle cifre per ora non è chiara. Probabilmente subentrerà il valore Isee ma, su questo punto, bisognerà attendere qualche dettaglio in più. Inoltre, il primo Bonus Inps indirizzato a queste categorie richiedeva, in caso di disabilità, una percentuale di almeno il 60%, con allegato certificato Asl. Un dettaglio che aveva provocato qualche problema, in quanto per i minori di 15 anni non vengono espresse le percentuali di invalidità, considerata solo scavallato il quindicennio e solo se superiore al 45%. Un errore da riga rossa.