Il presidente Nayib Bukele opta per la svolta in un momento storico controverso per Bitcoin. El Salvador entra comunque nella storia.
Quando il gioco si fa duro, i duri, si sa, cominciano a giocare. Stavolta, però, l’atto di coraggio è stato davvero di quelli epici. Nel momento in cui tutto il mondo tira il frena a mano sul Bitcoin, El Salvador decide di ingranare la marcia e ufficializzare la crypto come valuta con corso legale. Un record per il Paese centramericano, che diventa il primo al mondo a operare una mossa simile. Favorevoli 62 membri su 84 dell’assemblea legislativa, convinti che puntare sul sistema delle criptovalute possa rappresentare una buona opportunità per il sistema monetario interno.
Le regole saranno comunque ferree: il cambio resterà ancorato al dollaro e anche al mercato. La differenza, piuttosto sostanziale, è che chiunque potrà utilizzare il Bitcoin per qualsiasi ragione, da un semplice acquisto fino al pagamento di una tassa. Novità anche a livello grafico: accanto alle consuete diciture relative ai prezzi, sarà presente anche la famosa “B”, per indicare l’equivalente in criptovaluta. Un bel passo in avanti per Bitcoin, che conferma l’inizio di una piccola ripresa dopo il disastro registrato nel mese di maggio.
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In pratica, mentre Paesi come la Cina e grandi aziende come Tesla frenano sull’adozione dei pagamenti in Bitcoin, El Salvador ha deciso di puntarci forte. Prova ne sia il fatto che, ad esempio, i cambi di valuta non saranno soggetti a tasse sul guadagno in conto capitale, esattamente come un conio ordinario. Una sfida che il governo salvadoregno non affronterà da solo ma che sosterrà con la partnership della piattaforma Strike, necessaria per la fornitura dei wallet, i portafogli digitali dove tenere e spendere la crypto. Inoltre, verrà adottato il sistema lighting network per le transazioni, ovvero la verifica delle chiavi private per avviare lo scambio di criptovaluta.
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Una mossa estremamente audace quella del presidente Nayib Bukele, considerando che El Salvador versa in uno stato di deficit per quanto riguarda i servizi finanziari, inaccessibili per la stragrande maggioranza della popolazione, persino in termini di semplici conti correnti. Per questo il governo si impegnerà a un’educazione digitale della popolazione, così da rendere efficace il passaggio a Bitcoin ma anche più agevole l’accesso al sistema finanziario. Di lavoro ce ne sarà.