ING chiude le filiali e scoraggia i prelievi bancomat, applicando la strategia delle commissioni presso altre banche. E non è l’unica.
Eravamo stati avvertiti: la lotta al contante non passerà solo dal metodo cashless ma anche dal disincentivo dei prelievi agli sportelli atm. Commissioni e prelievi diventano via via un terreno somigliante a un campo minato. E fare un’operazione a un bancomat, in alcuni casi, potrebbe risultare a dirittura sconveniente. Alcuni istituti di credito stanno operando delle modifiche per ridurre il ricorso al contante. Altre ancora, addirittura, sono pronte a eliminare del tutto l’uso degli sportelli bancomat, disponendo per i prelievi dei soldi liquidi una diversa strategia.
Fra questi rientra ING (Conto Arancio), pronta al colpo di spugna per quanto riguarda la politica dei prelievi. A partire dal mese di luglio, i clienti non potranno più operare dei prelievi di denaro contante agli sportelli delle filiali della loro banca. Potranno farlo altrove ma, a quel punto, subentrerà l’inconveniente delle commissioni. In sostanza, un vicolo cieco se si volesse perseguire ancora la strada del bancomat nel senso più stretto del termine.
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Bancomat, il prelievo diventa complicato: il caso ING
Il rinnovamento del sistema ING, tuttavia, non riguarderà solo il contante. Il gruppo bancario di Francoforte è pronto a chiudere le varie filiali per poter gestire i prelievi attraverso altri istituti di credito. In pratica, il servizio resterà attivo ma non sarà più svolgibile tramite i consueti sportelli bancomat, privi di qualsiasi tipo di commissione. Il tutto verrà filtrato in maniera alternativa e, soprattutto, con tariffe specifiche. I clienti più fidelizzati se la caveranno meglio: un conto aperto prima del 2018 consentirà di non pagare commissioni su prelievi superiori ai 50 euro, mentre costerà un esborso di 50 centesimi per importi inferiori.
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Discorso diverso per i clienti più recenti. Per loro non ci saranno deroghe: a prescindere dall’importo che verrà prelevato negli sportelli delle altre banche, il costo di commissione sarà sempre di 75 centesimi, in qualsiasi zona d’Italia. Naturalmente non si tratta di una decisione presa per caso. La chiusura degli sportelli, per ING, rientra non solo nell’ottica di un incoraggiamento dei sistemi di pagamento tracciabili, ma anche un modo per rispondere al progressivo sviluppo dello strumento bancomat. Il quale, a oggi, è sempre più finalizzato allo svolgimento delle funzionalità dell’home banking. E il caso non è isolato: entro la fine del 2021, Deutsche Bak avrà chiuso 150 filiali. Un segnale abbastanza chiaro dei tempi che cambiano.