I metodi delle truffe sono più vasti dei sistemi di contrasto. Una questione che non va sottovalutata, specie nell’era del digitale.
Non è solo l’online a essere esposto (fin troppo) al rischio di truffe di varia natura. Anche i vecchi sistemi, per quanto riconoscibili, hanno saputo adeguarsi ai tempi che corrono, reinventandosi per sopperire alle coscienze del secondo decennio del Duemila. Tuttavia, non è tanto il sistema truffaldino a destare stupore, visto che soprattutto in tempi di pandemia è toccato farci abbondantemente i conti. A lasciare perplessi e preoccupati, più che altro, è il sistema di contrasto. A meno che non si tratti di grosse somme e non subentrino circostanze fortunate, come ad esempio la celerità della denuncia, si rischia di restare con il classico palmo di naso.
Non sempre, infatti, è possibile porre un contrasto efficace, specie se non si tratta di grosse somme. Il problema è sempre legato alla volatilità del sistema truffe, che si serve dell’online anche per limitare le possibilità di tracciamento. Spesso si tratta di esperti del settore, abili informatici, in alcuni casi di veri e propri hacker. Per non parlare delle classiche truffe porta a porta, con denunce che spesso restano appese nel vuoto.
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Fino a qualche decennio fa girava anche un altro tipo di fregatura, che addirittura coinvolgeva (naturalmente in modo millantatorio) le Forze dell’ordine. Abbonamenti a questa o quella rivista “ufficiale” di un determinato corpo per ricevere un occhio di riguardo. Ad esempio sulle multe. Come ricorda un articolo de Il Fatto quotidiano, tuttavia, spesso le denunce su questo tipo di truffe restavano inevase. E quelle che venivano appurate, a meno che non si trattasse di circostanze estremamente serie (tali da far subentrare la dicitura di truffa aggravata), incorrevano in sanzioni blande.
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Eppure, soprattutto con l’avvento dell’online e dei sistemi homebanking, le truffe sono diventate sempre più pericolose. Se, infatti, l’adescamento televisivo poteva essere eluso con il buonsenso, semplicemente cambiando canale, tenere al sicuro i propri soldi su un conto corrente online è più complesso. Spesso, infatti, ci si affida ai sistemi di sicurezza delle banche ma, fin troppe volte, delle truffe come il phishing riescono a violarli proprio raggirando i legittimi proprietari. E il problema è che, sovente, le piccole fregature sfuggono all’occhio di chi vigila. Un deterrente è la vastità del sistema, che può riguardare la violazione di un homebanking come l’indurre al cambio di un elettrodomestico quando il danno è riparabile. Una giungla da sfoltire al più presto.