L’emergenza coronavirus ha destato l’attenzione del legislatore. La platea degli esenti dall’acconto Imu si allarga ad altre categorie.
Otto giorni tondi e la tanto temuta prima rata dell’Imu sarà versata. Un dente dolente in meno ma anche un portafogli più leggero per chi sarà interessato dal pagamento. Del resto, pur sapendolo già da un po’, quando il momento fatidico si avvicina è sempre brutto per chi lo vive. Specie la consapevolezza di dover pagare una tassa su una proprietà in una fase di uscita da un’emergenza sanitaria che ha messo a durissima prova le tasche di chiunque appartenga alla classe media. A ogni modo, pronti o no, meglio mettersi l’anima in pace: chi, al 16 giugno, risulterà proprietario di più abitazioni dovrà versare l’acconto sugli immobili.
L’avvicinarsi della data, oltre a rappresentare uno dei primi cerchi rossi sul calendario delle scadenze di giugno, rende anche legittimo ricordare chi sono i salvati. La situazione emergenziale dovuta al coronavirus, infatti, non ha lasciato indifferente il legislatore che, per quanto riguarda le esenzioni, ha allargato le categorie dei beneficiari. Accanto alle consuete categorie catastali, quindi, ecco subentrare altre situazioni in grado di sfuggire all’Imposta municipale.
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Imu, tutto pronto alla prima rata ma c’è chi ne resta fuori: la lista degli esclusi
Le esenzioni per ragioni di Covid-19, come detto, hanno allargato la platea dei beneficiari. Innanzitutto, fuori dall’Imu resteranno i proprietari di immobili adibiti a stabilimenti termali e balneari, sia marittimi che lacuali e fluviali. In sostanza, quelle strutture che, durante la pandemia, hanno risentito in modo piuttosto grave delle restrizioni. Stesso provvedimento disposto anche per i proprietari di immobili adibiti ad attività turistiche ricettive, oltre che di strutture espositive e locali di divertimento. Per gli immobili ritenuti inagibili (ad esempio le famose case a 1 euro, di fatto da rifare da capo), l’Imu andrà versata ma con uno sconto del 50%. Stesso discorso per gli immobili inabitabili.
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Una piccola novità arriva per quanto riguarda i pensionati all’estero. Resta l’esenzione del 50% per i proprietari di immobili, a patto che i pensionati in questione rispettino alcuni requisiti: pensione in convenzione internazionale con l’Italia e residenza in uno Stato di assicurazione che non sia quello di origine. Per queste persone, anche la Tari sarà ridotta dei due terzi. Infine, gli immobili in comodato d’uso: per chi risulta in questa categoria, l’Imu sarà al 50%, sempre che risultino concessi a parenti in linea diretta.