L’azienda farmaceutica Johnson&Johnson nota anche per aver prodotto uno dei vaccini anti-covid, sta vivendo un periodo abbastanza complicato. Ecco per quale motivo
In questa fase storica piuttosto particolare le case farmaceutiche hanno gli occhi puntati addosso da parte di tutto il mondo. Naturalmente il motivo principale è la produzione dei vaccini, che hanno generato una serie di polemiche piuttosto accese.
Allo stato attuale la situazione sembra essersi placata almeno per quanto concerne questa tematica. A tenere banco adesso è un caso che affonda le sue radici a diversi anni fa e che riguarda nello specifico Johnson&Johnson.
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Johnson&Johnson: per quale motivo è stata condannata al risarcimento
La multinazionale statunitense dovrà infatti risarcire le sue clienti per oltre 2 miliardi di dollari. A stabilirlo è stato la Corte Suprema americana che ha respinto il ricorso della dell’azienda.
Il motivo della maxi sanzione è la produzione di un talco finito al centro di diverse diatribe legali perché accusato di causare il cancro. La Corte non ha motivato la decisione e si è limitata solamente a rigettare le obiezioni di J&J sul verdetto emesso nel 2018 da una giuria del Missouri.
Secondo quest’ultima il talco incriminato avrebbe contribuito a causare tumori alle ovaie a 20 donne. Inizialmente i giurati avevano stabilito un risarcimento di 25 milioni di dollari per ognuna della signore coinvolte nella vicenda.
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Successivamente è stata dimezzata dalla Corte d’appello. In seguito al polverone alzatosi la società con sede nel New Jersey ha smesso di vendere il talco Baby Powder negli Usa e in Canada. Nessun effetto sugli altri mercati, dove il prodotto è tuttora in vendita, ma ovviamente come è giusto che sia ha generato diverse perplessità.