Ancora un’anziana vittima di truffa telefonica: le hanno svuotato il conto con una scusa, ma li hanno fermati
A giudicare dalla tranquillità della cittadina, non si sarebbe mai detto che un’anziana del posto avrebbe dovuto preoccuparsi seriamente dei suoi risparmi. Eppure è successo a Fabbrico, in provincia di Reggio Emilia, paesino con una stima di 6.635 abitanti.
A cadere sempre più nei tranelli dei malintenzionati, di fatto, sono proprio gli anziani, che consigliamo di non lasciare soli e non protetti, per troppo tempo. Se ad un’anziana donna con la scusa della beneficenza, sono stati sottratti 3 milioni di euro, alla signora emiliana, sono stati portati via 11.000 euro, sempre con una truffa.
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Qual è la truffa a cui ha creduto l’anziana di Fabbrico
45 anni e 31 anni, i due truffatori, alla fine sono stati rintracciati e fermati. Entrambi napoletani ed in Emilia-Romagna per produrre attraverso l’illegalità, quanto più denaro possibile. I due hanno agito molto semplicemente, chiedendo le credenziali della home banking alla donna, riuscendo a portarle via la suddetta cifra a tre zeri.
I due sono stati fermati solo ora, ma l’anziana donna emiliana ne fece le spese già in marzo, quando fu contattata telefonicamente da persone che le raccontavano di far parte dell’istituto di credito, dove lei teneva i suoi soldi. Molto spesso queste sono storie che possono avere conseguenze ben più traumatiche, come quella dei falsi operatori Inps che però non hanno agito usando il telefono, bensì entrando in casa di un’altra persona di età avanzata, per rubarle tutto.
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I due truffatori napoletani invece, si sono limitati a parlare con la donna da remoto, spiegandole che ci sarebbero stati problemi sulla gestione del conto, fino a convincerla a dar loro le proprie password, per entrare appunto, nel conto corrente. La donna ha poi denunciato il tutto, solo quando si è accorta che mancavano dei soldi, così che i Carabinieri di Fabbrico hanno potuto iniziare le indagini. Adesso i truffatori, dovranno rispondere di reato di truffa in concorso, dinanzi all’Autorità Giudiziaria di Reggio Emilia.